Cronaca

Giustizia "lumaca": in Italia 8 anni per il terzo grado di giudizio

FIRENZE, 22 GIUGNO 2013-In Italia un processo civile di primo grado dura in media 564 giorni. Occorrono 420 giorni in Portogallo e Slovenia, i 130 in Svizzera e appena 107 in Giappone. Il tempo medio stimato per la conclusione di un procedimento nei tre gradi di giudizio è invece di 788 giorni, contro i 368 della Svizzera e un massimo di quasi otto anni nel Belpaese.

Un dato sorprendente in considerazione del fatto che l'Italia investe nella giustizia lo 0,2% del Pil, una percentuale analoga a quella della Svizzera, e registra una durata media di quattro volte superiore. Il primato negativo del nostro Paese emerge dai dati del rapporto dell'Ocse sulla giustizia civile, presentato ieri in Senato.

Una relazione che per Pietro Grasso, presidente del Senato deve indurre l’Italia a cambiare: «Le criticità che affliggono il nostro sistema giudiziario sono ben note. Ormai da molti anni l'Italia detiene il triste primato della durata dei procedimenti civili: i tempi del primo grado di giudizio e quelli per la definizione delle controversie nei tre gradi, sono quasi il doppio rispetto alla media dei Paesi Ocse. La giustizia è poi ulteriormente rallentata dal contenzioso civile arretrato, con circa 4 milioni di pendenze nei vari gradi di giudizio». «Dobbiamo affrontare con urgenza questa situazione perché la lunghezza dei tempi di risoluzione delle controversie non serva da scudo per comportamenti opportunistici e disonesti. Non è accettabile che i processi siano percepiti come un girone dantesco e che sia "fammi causa" la minaccia più frequente e più efficace per opporsi alle rivendicazioni dei diritti. L'eccessiva e irragionevole durata dei procedimenti giurisdizionali costituisce un vero e proprio diniego di giustizia, che genera sfiducia nel sistema giudiziario, indebolisce la credibilità dello Stato e mina i rapporti tra i cittadini e le istituzioni». [MORE]

Davide Scaglione