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Giro d'Italia: Milano incorona Contador, ma le montagne sono firmate Aru
MILANO, 31 MAGGIO 2015 - Due Tour de France, tre Vuelta, due Giri d’Italia. Signore e signori ecco Alberto Contador. Il corridore spagnolo quest’oggi ha conquistato la 98ma edizione della “nostra” corsa rosa.
All’arrivo di Milano, al termine dell’ultima frazione vinta dal belga Iljo Keisse con partenza da Torino, “Re Alberto” in classifica regionale ha preceduto di 1’53’’ il 24enne sardo Fabio Aru (Astana). Sul podio anche un altro corridore Astana, il basco Mikel Landa.
Alberto Contador, dunque, ha confermato i pronostici della vigilia conquistando, dopo il successo del 2008, il suo secondo Giro d’Italia. Pochi come lui. Tra i corridori ancora in attività, infatti, non molti possono contare i sui stessi successi. In più lo spagnolo si consegna di fatto alla storia del ciclismo salendo a quota sette vittorie nei grandi giri. Per intenderci assieme ai “grandissimi” come Fausto Coppi e Miguel Indurain.
Cosa volere di più? Una vittoria. Sì, perché strano ma vero il corridore spagnolo conclude vittorioso il suo giro senza nemmeno portare a casa una tappa. Pur meritando il successo finale, è giusto dire che Contador ha vinto ma senza strafare, più che attaccare ha controllato e approfittato dei momenti di crisi degli avversari. Quando poi è arrivato il suo giorno no, vedi sul Colle delle Finestre, da corridore esperto, ma anche forte del vantaggio, ha gestito le forze.[MORE]
In questo contesto si inserisce Fabio Aru. Il corridore sardo, alla resa dei conti, ha pagato il suo giorno di crisi sul Mortirolo. Troppi minuti persi su Contador. Eppure Aru ha segnato l’edizione di questo Giro con due tappe eccezionali, d’altri tempi verrebbe da dire, entusiasmando i tifosi a Cervinia ed al Sestriere. E allora giù il cappello a Contador ed Aru per aver regalato ancora una volta tante emozioni agli appassionati di questo incredibile sport.
(Immagine da edition.cnn.com)
Giovanni Maria Elia