Politica
Giovani Democratici sui congressi provinciali del Partito Democratico
CATANZARO, 16 OTTOBRE 2013 – Riceviamo e pubblichiamo. I Giovani Democratici della Federazione di Catanzaro si preparano ad affrontare da protagonisti il prossimo congresso provinciale.
La candidatura di Domenico Giampà è il coronamento di un lavoro che ha ampiamente riqualificato la figura di Catanzaro e di tutto il territorio circostante e testimonia il peso di una giovanile propositiva, lungimirante, munita di grande senso della responsabilità.
Qualità che intendiamo fermamente mettere al servizio di Catanzaro e della Calabria in questa fase, in cui quello che la cittadinanza ci chiede è semplicemente maggiore disponibilità al dialogo, al confronto con le problematiche, con la crisi d’identità e culturale che l’Italia, il Mezzogiorno in particolare, vivono drammaticamente.
Alzare il livello del dibattito politico, questo sarà l’imperativo delle giornate congressuali, questo l’obbligo che dovrà essere assunto dalla prossima segreteria, chiamata a realizzare una delicatissima opera di ricostruzione, mirata a ricompattare un partito falcidiato dalle guerre interinali che lo contraddistinguono sin dalla sua nascita. Scorie che ci siamo trascinati probabilmente fino all’ultima ora disponibile per la presentazione delle candidature.
La struttura dei rottamatori, fra esponenti della prima ora e gli aggregati delle ultime settimane, comincia a mostrare le prime comprensibili crepe. Coloro che intendevano mantenere intatte le “buone” tradizioni di apparato, oggi sono determinati a combattere il vetusto sistema, quell’usurato concetto di partito e azione politica di cui loro stessi si erano fatti promotori, favorendone, stimolandone l’inesorabile radicamento nella realtà nostrana.
Nessuna logica, soprattutto nessuna idea, per qualcuno è sufficiente chiudere una porta per riaprirne un’altra, ma i contenuti e le argomentazioni? Lettera morta, credibilità ridotta allo 0. L’ operato di Azione Democratica, con la candidatura di Giampà, viaggia controcorrente: nessuna etichetta, prende le distanze dalle beghe di “apparato”, dagli schieramenti strumentali al perseguimento di fini molto discutibili e ricolloca al primo posto il programma per il territorio. Un territorio che non deve essere oggetto di spartizioni, ma deve essere valorizzato nella sua totalità. Il partito deve raccogliere, riunire, organizzare le energie migliori a disposizione, non disperderle nell’eterna lotta per la sopravvivenza che qualcuno infelicemente intraprende.
Domenico e la sua esperienza di gestione sono il manifesto di una sinistra che non vuole campare alla meno peggio, ma che vuole guidare con forza questo nuovo processo, senza risparmiarsi. È il nostro momento, non cogliere questa occasione sarebbe estremamente penalizzante. Lo sa la buona gente del partito democratico , oggi non più obbligata ad assecondare, ma libera di definire il proprio cammino con i mezzi più appropriati. [MORE]
Notizia segnalata da Giovani democratici federazione Catanzaro