Cronaca
Giovane calciatore ucciso a Napoli: si costituisce l'assassino
NAPOLI, 7 OTTOBRE- Si è presentato a notte fonda, assistito dal suo avvocato presso la caserma dei carabinieri di Casoria (NA), A. G. venditore ambulante incensurato, che la scorsa notte, a Napoli, con una coltellata al petto, ha ferito a morte il 21enne Raffaele Perinelli, giovane calciatore dilettante.
La vicenda, risale a pochi giorni prima, quando i due, all'esterno di un locale notturno di Coroglio, quartiere di Napoli a ridosso di Capo Posillipo, erano stati protagonisti di una lite.
L’omicida, ha informato i carabinieri che il loro incontro casuale avvenuto nel quartiere Miano, ha fatto riesplodere il conflitto. Il 31enne ha esposto ai militari, che da alcuni giorni girava armato per timore di essere aggredito dal Perinelli.
Perinelli, è deceduto poco dopo la mezzanotte presso l’ospedale Cardarelli di Napoli per una ferita da coltello al petto. E’ stato condotto al pronto soccorso del nosocomio partenopeo da uno sconosciuto che si è dileguato poco prima di poter essere identificato.
La vittima era figlio di un ex camorrista esponente del clan Lo Russo, aveva solo due anni quando il padre fu ucciso in un agguato nel 1999. Il 21enne, non aveva precedenti penali e stava facendo carriera come calciatore dopo aver giocato nel Gragnano e nella Turris.
I carabinieri stanno indagando per capire quale sia stato il luogo esatto dell'accoltellamento. Nella zona, un tempo roccaforte del clan Lo Russo, c'è molta tensione a causa del pentimento dei capi clan e di numerosi agguati avvenuti.
Luigi Palumbo