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#GiornodellaMemoria - Note di speranza dai violini della Shoah

ROMA, 27 GENNAIO 2014 – Lì dove le parole non possono arrivare, può riuscirci la musica, in grado di riconciliare l’uomo con la sua natura, riparando una identità a volte graffiata dalla Storia. Presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, in serata (alle ore 20), si terrà un concerto salutato come l’evento ufficiale del Giorno della Memoria, “I violini della Speranza”, organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con l’Università Ebraica di Gerusalemme e l’Associazione Brain Circle Italia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.

Dodici violini e un violoncello sopravvissuti alla Shoah, recuperati dal maestro liutaio israeliano Amnon Weinstein (classe 1938), per la prima volta insieme in Italia, suoneranno note di pace e di speranza, partendo dalla memoria di quel terribile sacrificio umano che è stato l’Olocausto, a cui inevitabilmente la loro melodia riconduce.

«C’è il violino che faceva parte di una delle orchestrine di Auschwitz che accompagnavano i deportati nelle camere a gas, quello che fu gettato da un treno in viaggio verso i lager, e venne raccolto e conservato da un operaio francese; ci sono i violini dei musicisti ebrei che nel ’36 lasciarono la Germania per andare a formare l’Orchestra Filarmonica della Palestina (poi di Israele) voluta fortemente da Toscanini e Huberman per salvarli dalla deportazione; i violini decorati con la Magen David (la Stella di David) che accompagnavano i suonatori ambulanti di musica klezmer; quelli che viaggiarono con i rifugiati alla volta degli Stati Uniti e furono nascosti nelle soffitte per dimenticare l’orrore. Strumento errante, il violino seguiva gli ebrei nelle loro peregrinazioni, anche quelle più estreme, di fuga e di morte» (dal sito www.iviolinidellasperanza.it).[MORE]

Sul podio Yoel Levi, che dirigerà la JuniOrchestra dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con strumentisti dai 14 ai 21 anni. Tra gli ospiti d’eccezione del concerto, Shlomo Mintz (ebreo e israeliano), Cihat Askin (turco e musulmano) e l’italiana Francesca Dego (di madre ebrea e padre cattolico), che nei campi di concentramento ha perso 46 membri della sua famiglia.

Testimoni del passato, questi strumenti musicali rilanciano verso il futuro un monito all’umanità, esortandola a non ripetere e a non dimenticare quelle atrocità storicamente accertate, talora messe arrogantemente in discussione da alcune voci negazioniste (di chi nega la verità sulle camere a gas, confutando l’esistenza dello sterminio di massa attuato dai nazisti).

Sarà possibile seguire l’evento in diretta televisiva su Rai 5; dopo la diretta, per una settimana in web streaming sul sito di Rai 5.

«Il mondo vivente cede alla rovina dei tempi,
ma il processo di decomposizione è anche processo di cristallizzazione.
Nella protezione del mare nascono nuove formazioni cristalline che,
rese invulnerabili dagli elementi,
aspettano solo il pescatore di perle che le riporti alla luce
».
(Cit. Hanna Arendt)


(Immagine: dalla pagina facebook de “I violini della speranza”, la locandina del concerto)

Domenico Carelli