Cronaca
Giorno della memoria, la ANC ricorda i deportati insigniti della medaglia d'onore
CATANZARO, 28 GENNAIO 2014 - L'Associazione Nazionale Carabinieri “G. Arruzzo” ha preso parte alla cerimonia che si è svolta il 27 Gennaio scorso in Prefettura in memoria della Shoah. Il presidente della sezione catanzarese Ten. Maurizio Arabia, il Mar. A.Sups. Domenico Ranieli e il Brig. Giuseppe Bruno hanno voluto parteciparvi per ricordare, insieme alle autorità politiche, civili, militari e religiose presenti e agli studenti, un evento drammatico che ha segnato la storia dell'umanità. Che ancora oggi è vivo nella mente di chi lo ha vissuto, ma anche nel cuore di quanti ne hanno sentito parlare. Spesso anche dalla viva voce dei testimoni.
Fra questi testimoni, poiché nel '43, mentre erano impegnati in guerra, furono deportati e internati nei lager nazisti, ci sono Giuseppe Calabrò (Catona 1915 – Catanzaro 1997) e Antonio Galluccio (Benestare 1920 - Catanzaro 2006), ai quali, nel corso della cerimonia, curata dall'Istituto d'Istruzione Superiore “L. Costanzo” di Decollatura”, è andato il ricordo dei familiari, della A.N.C. e di tutti i presenti.
Giuseppe Calabrò, Marò della Regia Marina Italiana, combattente agli ordini dell’Ammiraglio Mascherpa in difesa dell'isola di Lero nell'Egeo, nel '43 fu fatto prigioniero dai tedeschi e, rifiutatosi di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò, fu deportato in Germania, in campi di concentramento per internati militari. E' il 26 agosto 1945 che venne rimpatriato, potendo così riabbracciare la madre già vedova e la sorella, pur apprendendo con immenso dolore la morte in guerra del fratello Francesco.[MORE]
Antonio Galluccio, già socio della A.N.C. sezione di Catanzaro, Carabiniere reale, impegnato nelle operazioni di guerra in Albania, nel 1943 fu catturato dalle truppe tedesche e internato nei campi di concentramento nazisti in diverse parti d'Europa. Rientrato in Italia nel settembre del '45, prestò il suo servizio presso la Legione Territoriale Carabinieri di Catanzaro. Nel '62 fu congedato per le gravi infermità riportate in guerra, e, pertanto, fu impiegato civile presso il Ministero dei Trasporti fino al 1985, anno del suo collocamento a riposo.
Il prefetto di Catanzaro, Raffaele Cannizzaro, ha consegnato le medaglia d'onore tributate alla loro memoria ai figli, Francesco Calabrò, medico chirurgo presso il Policlinico Universitario di Germaneto e Ufficiale medico, accompagnato dal nipote Giuseppe Calabrò, e Girolamo Galluccio, colonnello della Polizia locale, entrambi soci della A.N.C. “Arruzzo”.
Accanto ai due deportati militari deceduti, è stato insignito della medaglia d'onore anche Antonio Iuliano di Serrastretta, classe 1920, che ha raccontato di persona la sua storia/testimonianza.
Tutta la cerimonia è stato un momento commemorativo toccante, in cui il presente ha rispolverato il passato di questi “grandi” uomini, per riviverlo in profondità e mai più dimenticarlo. E la A.N.C. Catanzaro, in questa occasione, ha voluto stare accanto ai familiari degli internati militari a dimostrazione che l'Arma è una grande famiglia, che abbraccia tutti. Nel “giorno della memoria”, il ricordo doloroso della deportazione e dello sterminio si è mescolato all'ideale dell'amore per la Patria e per i fratelli che da sempre contraddistingue “La Fedelissima” e la sua Associazione. Sodalizio, quest'ultimo, che annovera tra le sue fila Carabinieri in congedo, Carabinieri in servizio, familiari e cittadini che all'esempio dell'Arma stessa ispirano il loro sentire e il loro agire.
(Notizia segnalata da Assunta Panaia)