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Catanzaro, giornata nazionale del Braille
CATANZARO, 22 FEBBRAIO 2015 - Ieri, per la giornata Nazionale del Braille, giunta alla sua VIII edizione, è stata organizzata anche a Catanzaro un’interessante manifestazione con uno specifico seminario, organizzato dall’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti (sezione di Catanzaro) nella sala dei concerti del Comune, dal titolo “Louis Braille e il sistema di scrittura e lettura”. Il Braille è un sistema di scrittura e di lettura a rilievo per non vedenti ed ipovedenti messo a punto dal francese Louis Braille, divenuto cieco all’età di soli 3 anni, a causa di una grave infezione agli occhi e febbre alta. [MORE]
Il sistema consiste in simboli formati da un massimo di 6 punti, impressi con un punteruolo su fogli di carta spessa o, più raramente, di plastica. I segni possono anche essere prodotti da una macchina detta “Dattilobraille”. Durante il corso del seminario, una ragazza cieca ha letto, utilizzando ovviamente il sistema Braille, proprio il testo di un dialogo molto toccante tra Luois Braille, piccolissimo, che scopre di non poter più vedere il viso di sua madre e la madre che con le lacrime agli occhi cerca di spiegargli che è importante soffermarsi sui tratti del viso e sulle sensazioni.
Una giornata quindi, quella di ieri, molto intensa e commovente, ma anche molto istruttiva per alcuni ragazzi delle scuole superiori che hanno partecipato al Seminario, tra cui i ragazzi del Liceo Classico “Galluppi”.
Presenti tante autorità, dal Vescovo di Lamezia Terme S.E. Monsignor Cantafora, al Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Paolo Abramo. Presenti per il Comune di Catanzaro, l’Assessore Celestino ed il consigliere Rizza, inoltre, l’ex Assessore regionale alle Politiche Sociali Stillitani, alcuni Dirigenti dell’Asp di Catanzaro e autorevoli esponenti dell’Uic siciliana. Presenti anche Associazioni, Imprenditori e soprattutto le famiglie dei ragazzi ciechi e/o ipovedenti.
Nel corso del Seminario, Luciana Loprete, Presidente dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, sezione di Catanzaro, ha inteso premiare una serie di personalità che in tutti questi anni sono stati vicini all’Unione e che attraverso la loro, a volte anche solo personale, sensibilità, hanno dato un aiuto a coloro che ancora oggi sono considerati solo dei disabili.
Certo il problema della cecità esiste, impedisce di poter svolgere tante cose che per i vedenti sono a volte scontate, banali, ma è pur vero che i ciechi possono, se in possesso di strumenti idonei, esprimersi in tante discipline, nello studio, nell’arte e diventare, dei grandi e seri professionisti alla stessa stregua dei normodotati.
Un piccolo esempio è il magistrale coro dell’Uic di Catanzaro, diretto proprio dalla Presidente Luciana Loprete, che in tutti questi anni si è esibito in ogni dove, anche in diretta su Rai 1, regalando sempre forti emozioni e che anche ieri si è esibito alla presenza del numeroso pubblico.
Tanti quindi i premiati che hanno ricevuto in dono un piatto di ceramica, fatto interamente a mano da un gruppo di detenuti di Alta Sicurezza della Casa Circondariale di Catanzaro. I piatti, belli, contenevano oltre che una frase per ricordare il grande Louis Braille anche i classici puntini, idea venuta direttamente ai detenuti, con cui hanno impresso sul bordo del piatto: “Comunque, viva la vita”.
Presente alla manifestazione proprio il Direttore della Casa Circondariale di Catanzaro “Ugo Caridi” Dr.ssa Angela Paravati, che è stata anche premiata dalla Presidente Luciana Loprete per la sua grande sensibilità e anche disponibilità nel far realizzare i piatti nel laboratorio di ceramiche della casa circondariale.
Ricordiamo che lo scorso mese di dicembre il coro dell’Uic ha avuto la possibilità di regalare grandi emozioni con due distinti concerti organizzati all’interno del carcere di Catanzaro, dal titolo “Liberi di sognare, liberi di sperare”.
Premiati anche i direttori di testate giornalistiche e televisive che in tutti questi anni hanno permesso al pubblico di poter conoscere questa realtà, l’unione italiana ciechi ed ipovedenti di Catanzaro, che avrebbe bisogno di maggiore sostegno e vicinanza.
Quello che è stato fatto è ancora poco rispetto a quanto si potrebbe e si dovrebbe fare, ma il problema è solo di chi lo vive ogni giorno, per gli altri è qualcosa di molto lontano, che non ci appartiene, che non ci interessa… noi non siamo ciechi…. O forse si?