Giornata mondiale contro l'omofobia, Consiglio d'Europa: 'Stati obbligati proteggere Lgbti'
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ROMA, 17 MAGGIO – Nella giornata mondiale contro l’omofobia, appelli e manifestazioni si moltiplicano sia a livello nazionale che internazionale. Nella giornata di ieri, il Consiglio d'Europa, tramite il segretario generale Thorbjorn Jagland, ha preso posizione sottolineando che Gli Stati hanno l'obbligo di proteggere le persone Lgbti dagli atti di violenza e dalla discriminazione di cui sono vittime e che si stanno moltiplicando.[MORE]
"La discriminazione e la violenza nei confronti delle persone Lgbti rappresenta un esempio di populismo della peggior specie, e costituisce quindi un pericolo per la democrazia, contro il quale i governi devono reagire, facendo il massimo per porvi fine" le parole di Jagland. Il segretario generale ha aggiunto di essere preoccupato per l'emergere di tendenze omofobe e transfobiche in Europa, e evidenzia di essere "particolarmente inquieto per le presunte persecuzioni di massa di persone Lgbti nella Repubblica cecena della Federazione russa". Ricorda inoltre a tutti gli Stati che fanno parte del Consiglio d'Europa, che quest’ultimo non può ne intende tollerare la violenza e la discriminazione nei loro confronti.
Arcigay: "Si muore ancora di omofobia" "Di omofobia e transfobia in Italia si muore ancora lo testimoniano i due omicidi e i due suicidi che compaiono nel rapporto, assieme a tutti gli altri sommersi, invisibili. Non solo: le persone lgbt sono socialmente fragili, esposte a pericoli peculiari della loro condizione. Le persone omosessuali e transessuali sono bersagli privilegiati di rapine, pestaggi, stupri. Inoltre, gay e lesbiche quando non visibili diventano bersagli di ricatti ed estorsioni. E, come le persone trans, sono di frequente fatte oggetto di derisione, di insulti, di limitazioni alle libertà personali, di discriminazioni, di bullismo a scuola, di mobbing sul lavoro", è la denuncia del segretario di Arcigay, Gabriele Piazzoni.
Mattarella "L'omofobia e la transfobia violano la dignità umana, ledono il principio di eguaglianza e comprimono la libertà e gli affetti delle persone. A nessuno può sfuggire che qualunque forma di persecuzione in base all'orientamento sessuale costituisca, sempre e ovunque abbia luogo, una violazione inaccettabile dei diritti umani universali", afferma in una dichiarazione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"Gli atti di intolleranza - prosegue - si esprimono in violenze verbali o derisioni, altre volte danno luogo a minacce, fino a giungere, talora, ad aggressioni fisiche. Si tratta di manifestazioni che feriscono l'intera nostra società, che risulta indebolita nei suoi valori fondamentali di convivenza. Quando le discriminazioni hanno come bersaglio ragazzi e adolescenti vi è il rischio grave di compromettere fragili equilibri, perché gli anni della giovinezza sono quelli in cui si costruisce l'accettazione di sé, che è parte importante della futura serenità".
Al momento in Italia, nonostante gli inviti giunti da più parti è ferma in Senato da tempo la legge per contrastare questo fenomeno.
Maria Azzarello