Salute

Preoccupazione manifestata dal presidente della Federfarma

CATANZARO, 08 FEBBRAIO 2012 - “Le profonde difficoltà economiche del settore farmaceutico calabrese ci hanno portato a porre la questione all’attenzione del consiglio regionale attraverso alcune interrogazioni nelle quali è stato da noi sollevato, il problema del mancato pagamento delle spettanze a favore delle farmacie”. Questo il commento del consigliere regionale dipietrista Giuseppe Giordano in ordine allo sciopero proclamato dalla Federfarma di Catanzaro per un credito vantato nei confronti della regione di circa ventotto milioni di euro e riferito a pregresse mensilità. “Non possiamo accontentarci, afferma Giordano, delle recenti risposte date dal Governatore della regione alle nostre interrogazioni che rimarcavano una situazione gravissima, la quale, se non risolta in tempi brevi, avrebbe messo a dura prova la sopravvivenza delle stesse farmacie. [MORE]

Ci rendiamo conto delle difficoltà di natura economica dell’ente, puntualizza Giordano, ma non è pensabile un approccio che non guardi ad una seria programmazione di spesa nel settore, evitando così interventi tampone che servono soltanto a rinviare il problema. Non possiamo non condividere, sottolinea l’esponente dipietrista, le preoccupazioni manifestate dal presidente Federfarma di Catanzaro, Vincenzo Defilippo, che prefigura, per il mancato rispetto dei pagamenti, una crisi che sta mettendo in difficoltà il comparto essendo “i titolari di farmacia attualmente schiacciati tra la pubblica amministrazione che non paga ed i fornitori privati che richiedono i pagamenti comprimendo anche le dilazioni di pagamento”.

In questo contesto, rimarca Giordano, la legittima protesta dei farmacisti, che hanno paventato iniziative più drastiche della chiusura, in assenza di immediati riscontri, rischia di riverberarsi sui cittadini che saranno costretti a pagare di tasca propria i farmaci che solitamente ricevono gratuitamente perché rimborsati dalle ASP. Purtroppo - conclude il consigliere regionale - ciò che sta avvenendo non è altro che lo specchio emblematico di una regione che, a fronte di un alto debito sanitario, invece di programmare e razionalizzare la spesa eliminando gli sprechi, applica in modo arbitrario tagli indiscriminati che non intaccano sostanzialmente il deficit della spesa sanitaria provocando, così, il mancato pagamento verso quei settori nevralgici della sanità regionale.