Cronaca

Gioco erotico alla periferia di Roma, muore una ragazza

ROMA, 10 SETTEMBRE 2011- Un gioco erotico si è trasformato in una tragedia. E’ successo la scorsa notte alla periferia di Roma, in via di Settebagni. Protagonisti del fatto due ragazze, di 23 e 24 anni, e un uomo di 42 anni. Le due ragazze, di cui una è morta e l’altra è ricoverata in gravi condizioni, stavano praticando il bondage giapponese, quando una delle due si è sentita male. [MORE]


La pratica giapponese, chiamata anche Shibari o Kinbaku, consiste nel legare qualcuno con una corda. Trova le sue origini nel ‘500, come forma di prigionia. Poi si è sviluppata come pratica artistica (durante la quale l’artista della corda esegue disegni geometrici sul corpo) o anche come pratica meditativa condivisa. Soltanto successivamente è diventata un vero e proprio gioco erotico.


Le due ragazze, ancora vestite, erano legate alle due estremità di una corda, che era stata fatta passare attorno ad un tubo appeso al soffitto. La corda, sulla quale erano stati fatti piccoli nodi, era avvolta attorno al loro collo e le due si alternavano in saltelli facendo da contrappeso l’una all’altra. Restando sospese per qualche secondo, veniva causato un leggero soffocamento, cosa che dovrebbe provocare una sensazione simile all’orgasmo.


Il dramma è avvenuto quando una delle due si è sentita male, è svenuta, e non è più riuscita a saltare. L’altra ragazza è rimasta forzatamente sospesa in aria ed è morta per asfissia. Dopo aver cercato di tagliare la corda con un coltello, l’uomo che era con loro ha chiamato i soccorsi, intorno alle 4.45 di questa notte. La giovane che era svenuta è stata portata subito all’ospedale, ed è tuttora molto grave. Per l’altra ragazza non c’è stato nulla da fare, e i soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il decesso.


La giovane ricoverata sarebbe custode della sede dell’Agenzia delle Entrate, nel cui garage veniva praticato il bondage, mentre la ragazza deceduta era una studentessa fuori sede. Da quanto è stato rilevato, nessuna delle due giovani era estranea a questa pratica.

Claudia Candelmo