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14 OTTOBRE 2013 Da una ricerca condotta da un istituto privato di ricerche sociologiche Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics dell’Associazione Contribuenti Italiani, emerge che il 54% dei giocatori online non dichiara reddito, mentre il rimanente produce una dichiarazione dei redditi inferiore ai diecimila euro. Un dato che fa riflettere e che certamente non rimane inosservato da parte del fisco.
Dal Agosto 2013 è attivo il cosiddetto nuovo redditometro, uno strumento sviluppato dall’Agenzia delle Entrate per individuare i potenziali evasori fiscali attraverso l’analisi comparata di 128 banche dati. Un progetto ambizioso che inserisce nel suo mirino le spese degli italiani, anche quelle effettuate sui giochi online.
Dal 2011 un decreto legge ha regolamentato il gioco a distanza e gli operatori, anche stranieri come 888.it casino , possono acquisire la licenza presso l’AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato). I dati dei giocatori che si registrano e depositano soldi per giocare, entrano nelle banche dati dell’AAMS che può condividerli con l’Agenzia delle Entrate per verifica.
Tutto questo si traduce nella possibilità reale di controllare “la buona condotta fiscale” del cittadino. Le piattaforme di gioco online comunicano in tempo reale con i server dell’AAMS le attività di gioco, tutto è registrato e monitorato: depositi e prelievi di denaro, vincite e perdite. Questo semplifica la verifica dell’Agenzia delle Entrate che attraverso l’incrocio dei dati riesce a scovare i potenziali evasori fiscali.
Il redditometro tiene la sua lente puntata su un’attività che di tasse dirette, già nel 2012 ha versato all’erario circa 14 miliardi di euro. Il gioco, in una situazione di crisi generalizzata, diventa uno strumento non solo per rimpinguare le malconce casse dello stato, ma un indicatore per la sicurezza e il controllo fiscale.[MORE]