Cronaca
Ginecologo in manette: convinse minore a vendere il proprio bambino
CASERTA, 08 MAGGIO 2013 - Protagonisti di un episodio che supera senza dubbio i limiti della decenza ordinaria, una gestante minorenne in gravi difficoltà economiche, un medico senza scrupoli e una coppia che pur di coronare il loro sogno di divenire genitori si dicevano pronti a tutti, anche a sborsare venticinquemila euro.
Dimenticavano però un piccolo particolare, l’interprete indiscusso dell’intera circostanza, “l’oggetto in questione”, un bambino che attualmente ha poco più di un anno, ma nell’ottobre 2011, subito dopo la sua nascita, venduto come merce di scambio.[MORE]
Tuttavia torniamo a due anni fa, quando la baby mamma accortasi dello stato interessante si reca dal ginecologo Andrea Cozzolino per chiederne un’interruzione volontaria di gravidanza. Il medico senza batter ciglio le chiede seimila euro, somma che la ragazza che grava in disagiate condizioni non ha e allora il dottore le propone una sorta di scambio, portare a termine la gravidanza, vendere il bambino “non voluto” ad una coppia di sua conoscenza, senza che il suo nome compaia in ospedale, ma anzi facendo risultare il neonato, figlio naturale degli stessi.
I coniugi in questione, Elio Miranda e Carmela Giordano, residenti in provincia di Salerno, infatti avevano già pattuito con lo specialista modalità e cifre da corrispondere. Piano studiato nei minimi dettagli, eppure qualcosa deve essere andato storto, già poiché qualche giorno fa, la giovane ha scoperto che nel certificato del suo stato di famiglia compariva il nome del bambino, cosi ha deciso di rivolgersi ad un centro anti-violenza a pochi chilometri da Caserta che ha denunciato l’accaduto alla Squadra Mobile dell’omonima provincia.
Dopo una serie di indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, si è evinto che i responsabili della struttura sanitaria, ove la ragazza aveva partorito, ignari della magagna a cui il medico si prestava, avevano inviato al comune di residenza i dati di madre e figlio come secondo prassi.
Alla luce dell’integrale vinceda la Procura incaricata ha emesso diverse ordinanze. La prima nei confronti del ginecologo di Scafati, arrestato con l’accusa per i reati di concussione per induzione, corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio e violazione della legge in materia di adozione e affidamento di minori.
La coppia salernitana è indagata per corruzione e violazione della legge in materia di adozione e affidamento e obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria.
Mentre per la mamma teenager, si è deciso di non chiedere alcuna misura cautelare.
Nel contempo, il bimbo tolto alla coppia che lo aveva “acquistato”, è stato portato in una casa famiglia, in attesa che dei veri genitori si prendano cura di lui per sempre.
(foto: www.tmnews.it)
Rosalba Capasso