Politica
Giglio: "Caos Comune, la città si ponga domande serie. Abramo deve dimettersi"
CATANZARO, 20 MARZO 2014 - Quanto emerge in questi giorni da intercettazioni e indiscrezioni giornalistiche conferma, come già sostenuto assieme agli altri colleghi di opposizione, che su battaglie condotte nei mesi scorsi riguardo temi specifici (ad esempio mense, concorsi, autobotti, Polizia municipale, assunzioni) ci avevamo visto giusto. Battaglie condotte esprimendo posizioni politiche, sulla stampa, e con atti formali e determinazioni chiare e inequivocabili.
Il quadro che si delinea è quello di una struttura di potere dove conviene, a chi gestisce il potere, che ci siano disservizi, per intervenire a sanarli ma soltanto in ottica clientelare. Gli strumenti di potere e di clientela, seppure all'apparenza di peso ed entità diversi, sono alla stessa maniera odiosi e intollerabili, perché ciò che sta alla base è la cieca prepotenza e arroganza del potere che diventa abuso, del servizio che diventa favore, del generale che diventa particolare. Quando la Città va in pezzi e non funziona come dovrebbe, i motivi alla base sono proprio questi.
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Ma occorre anche mettersi allo specchio porsi delle domande: c'è speranza per Catanzaro, o bisogna rassegnarsi ad un futuro segnato, in cui poteri forti dominano anche sulla Politica e la politica serve per autoconservare se stessa, senza alcuna fiammella di speranza per il cambiamento? Esiste un filo che lega le dimissioni di Traversa e la presunta impossibilità a governare (mai apertamente dichiarata, ma lasciata intendere) e quanto sta emergendo adesso? La Città si sveglia ferita e desiderosa di dimostrare, prima di tutto a se stessa, che non è tutto torbido, tutto da buttare, o è solo un'altra tempesta in un bicchiere d'acqua che si vuole fare passare come se nulla fosse, per conservare un clima che tutto sommato conviene ai più? Queste domande bisogna affrontare, la Città se le deve porre e a queste domande bisogna dare risposta.
Dal punto di vista politico, ribadiamo con forza la posizione espressa dall'opposizione, cioè la convocazione di un Consiglio comunale straordinario nel quale Abramo si presenti dimissionario.
E' realmente vergognoso che ogni volta che si crea una situazione di crisi (come era già accaduto per l'emergenza idrica) il Sindaco non abbia alcuna considerazione del Consiglio, principale istituzione democratica della Città, e vada sulla stampa piuttosto che nelle sedi politiche e istituzionali che i cittadini hanno eletto. Il Consiglio comunale non è un organo di passacarte che devono ratificare quanto il Sindaco va dicendo alla stampa o nei corridoi, ma questa sensibilità democratica Abramo non ce l'ha e non ce l'ha mai avuta. E, sempre riguardo la posizione del Sindaco, non si comprende come la minimizzazione da parte sua di ciò che sta emergendo, si possa conciliare con l'azzeramento della Giunta e l'indirizzo a rinnovarla nella quasi totalità; oltretutto, se ha ritenuto di azzerare tutta la Giunta per via del caos venutosi a creare, avrebbe dovuto azzerare anche se stesso visto che anche lui ne è coinvolto. Sembra l'ennesimo tentativo di mettere la polvere sotto il tappeto, di fare passare la nottata, ma stavolta ci sembra veramente che il Re sia nudo.
Antonio Giglio, Consigliere comunale Capogruppo SEL