Giappone: protesta anti-nucleare, una catena umana contro la riattivazione dei reattori
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ROMA, 30 LUGLIO 2012 – Fukushima è la più grande ed evidente cicatrice sul cuore del Giappone, un Paese che porta, e sempre porterà, impresso a fuoco il ricordo del terremoto e dello tsunami che l’hanno sventrato l’11 Marzo 2011, spazzando via, fra dispersi e vittime accertate, oltre trentamila vite.
Ad un anno e mezzo dalla catastrofe naturale che provocò, nella centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, un disastro nucleare paragonato a quello che portò alla distruzione della centrale di Černobyl' il 26 Aprile del 1986, il popolo del Paese nipponico è sceso in piazza per protestare contro la riattivazione dei reattori, annunciata nel mese di Giugno e iniziata nei primi giorni di Luglio.[MORE]
La catena umana che si è formata, all’indomani della sconfitta alle elezioni regionali di un candidato che proponeva, entro il 2020, l’uscita del Giappone dal nucleare, è parte di un movimento molto più vasto, nato per chiedere la cessazione dell’attività nucleare in un Paese ancora sconvolto per il disastro avvenuto in seguito al terremoto e desideroso di guardare al futuro puntando completamente sulle energie rinnovabili.
(foto www.ecquologia.com)
Elisa Lepone