Estero

Giappone: imperatore Akihito verso l'abdicazione. "Sono vecchio"

TOKYO, 8 AGOSTO - La tipica pacatezza orientale, uso delle generazioni passate del Giappone, contraddistingue il messaggio dell'imperatore Akihito. "Sono vecchio, temo di non poter essere più imperatore". Figlio di Hirohito, l'imperatore Heisei è salito al potere 27 anni, alla morte del padre. Venerdì scorso la casa reale aveva annunciato un discorso pubbico dell'imperatore, il secondo nei suoi anni sul trono.

[MORE]

"Temo che mi sarà sempre più difficile svolgere i miei doveri come imperatore simbolico. Sono preoccupato che le mie molte limitazioni mi impediscano di continuare ad assumere responsabilità importanti, come ho fatto fino ad ora". La dichiarazione dell'imperatore è pacata ma perentoria, come nello stile della aristocrazia moderna del Giappone. L'abdicazione non è prevista nella legislazione nipponica attuale, l'ultimo imperatore che ne fece suo fu Kokaku nel 1812.

Un discorso pacato, equilibrato e mai sbilanciato. L'imperatore, sempre secondo le leggi vigenti in Giappone, non può discutere apertamente nei messaggi alla nazione, di intenti politici o della vita politica della nazione. In questi intrecci politici, questi precari equilibri fatti di apparenza, ha parlato il primo ministro giapponese Shinzo Abe, che ha dichiarato: "Accogliamo con serietà le parole di sue maestà l'imperatore e ci dovremo riflettere profondamente".

Il percorso sembra segnato per l'abdicazione dell'imperatore. L'imperatore uomo, scevro dalle velleità divine che avevano caratterizzato tutte le dinastie giapponesi fino alla seconda guerra mondiale. Imperatore che da guida militare e politica del Giappone divenne guida del popolo, pronto ad infondere coraggio e speranza nei cittadini nei momenti bui, come nel 2011, dopo il devastante tsunami.

Leonardo Cristiano

immagine da: tengrinews.kz