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TOKYO, 17 NOVEMBRE 2014 - Inaspettatamente il Giappone scivola in recessione. Crolla il Pil all'apertura della Borsa di Tokyo e delle Borse Europee, Piazza Affari inclusa.
Crollo del PIL per il Giappone
Crolla il Prodotto Interno Lordo del Giappone: nel terzo trimestre l'indice nipponico ha chiuso in rosso di quasi tre punti percentuali, vale a dire tra luglio e settembre ha registrato una flessione dello 0,4% e dell' 1,6% su base annua.
Nessun economista aveva previsto tale calo ,il secondo dopo dopo il -1,9% del secondo trimestre, e al di sotto delle previsioni che stimavano una crescita dello 0,5% su mese e del 2% su anno. Nel secondo trimestre il Pil è sceso del 7,3% su anno. La Borsa di Tokyo ha chiuso in perdita del 2,96%: l'indice Nikkei dei titoli guida ha lasciato sul campo 517,03 punti a 16.973,80 punti, dopo una settimana ai livelli più alti da sette anni. Il più ampio indice Topix ha chiuso in calo del 2,45% (-34,28 punti) a 1.366,13 punti.
In Europa, Piazza Affari apre debole e il Ftse Mib segna un calo dello 0,5%. Tra i singoli titoli milanesi si guarda a Telecom Italia: la società dice che "non è allo studio alcuna operazione di aumento del capitale", ma il titolo soffre. Deboli anche le altre Borse Ue: Londra è in rosso dello 0,1%, Francoforte arretra di un punto percentuale e Parigi dello 0,8%.
La Bank of Japan aveva già previsto di migliorare e ampliare il suo piano d'azione. L'attuale scenario economico del Giappone apre alla possibilità di un rinvio del nuovo rialzo dell'Iva al 10%, previsto per ottobre 2015, ma soprattutto si parla di elezioni anticipate.
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Visto i dati in negativo del Pil, il premier giapponese Shinzo Abe, si consulterà a breve con un gruppo di consiglieri. Lo ha comunicato poco fà il il portavoce del Governo nipponico Yoshihide Suga.
Il Giappone, terza economia mondiale, era uscito dalla recessione negli ultimi mesi del 2012, poco prima dell'arrivo al Governo di Shinzo Abe che aveva lanciato un'ambiziosa politica di rilancio e stimolo, l'abenomics.
La scelta dello scorso aprile di aumentare la tassa sui consumi, però, ha compromesso la ripresa economica e la lotta contro anni di deflazione. Il ministro dell'Economia, Akira Amari, ha comunque difeso l'abenomics: "Non è un fallimento. Il ciclo positivo dell'economia continua e non possiamo semplicemente riassumere questi dati con la parola recessione", sottolineando che il Pil nei primi nove mesi dell'anno è cresciuto dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2013.
L'inizio del 2014 prometteva bene: dopo una crescita dell'1,5% nel 2013, il Pil giapponese aveva registrato un incremento dell'1,6% nel primo trimestre dell'anno, spinto dalla corsa agli acquisti in previsione del rialzo della tassa sui consumi dal 5% all'8% dello scorso aprile.
(foto:italia24news)
Filomena I. Gaudioso