Gianmarco Carroccia: «Con “Emozioni” sarà un ritorno alla grande musica di Mogol e Battisti»
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CATANZARO 30 OTTOBRE Gianmarco Carroccia: «Con “Emozioni” sarà un ritorno alla grande musica di Mogol e Battisti»
Personaggio che da alcuni anni sta facendo parlare di sé per la sua somiglianza fisica e
vocale con Lucio Battisti, Gianmarco Carroccia va annoverato tra gli artisti emergenti più
interessanti della musica italiana. Suo padrino d’eccezione è Mogol che con lui dividerà il
palcoscenico venerdì 8 novembre, nel Teatro Politeama di Catanzaro, in Emozioni,
l’ultimo concerto del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce.
Come è nata la passione per Lucio Battisti?
«E’ successo tutto casualmente. Avevo 4 anni e grazie a mio padre ascoltai nel
mangianastri “Le allettanti promesse”, un brano di Battisti non molto conosciuto che mi
colpì molto. Da quel momento mi interessai alla musica italiana e, a parte Battisti, tra le
mie canzoni preferite ci fu “Bella senz’anima” di Riccardo Cocciante».
Come è nata l’idea di portare in giro “Emozioni”?
«Questo è un progetto che ha più di dieci anni. Dopo aver frequentato il CET, dove ho
conseguito il diploma di autore di testi, ho pensato di invitare Mogol a realizzare con me
questo progetto. Iniziammo a Sperlonga e, considerato il successo ottenuto, al termine
pensammo che sarebbe stato bello riproporre quella serata fantastica. Da quel momento
non ci siamo più fermati e la risposta del pubblico è sempre stata numerosa».
Puoi parlarci di “Emozioni”, lo spettacolo che ti vedrà impegnato a Catanzaro?
«Mi sembra giusto dire che il titolo, più che un riferimento alla canzone di Battisti, è ciò
che vuole regalare allo spettatore. E’ un concerto-racconto in cui ripercorreremo lo
straordinario periodo di un sodalizio che ha segnato la storia della musica italiana. Non
solo esecuzione dei brani, ma anche spiegazione del significato dei testi. Voglio anticiparti
che nel corso della serata eseguirò anche due brani che Mogol ha scritto con Gianni Bella.
Sarà sicuramente una serata divertente».
Che difficoltà hai avuto nell’affrontare un repertorio non semplicissimo?
«Ho scoperto i suoi album un po' alla volta e con grande sorpresa ho notato che erano tutti
diversi uno dall’altro. Proprio questo ha reso il mio studio più difficile».
Un aspetto e una voce che ricordano molto da vicino Battisti. Ma la cosa ancor più
evidente è il tuo enorme rispetto per le versioni originali, che tu rileggi senza
stravolgerle.
«Il mio aspetto è casuale. La mia voce richiama quella di Battisti, anche se Mogol trova
alcune diversità. Hai detto bene quando affermi che non stravolgo le sue canzoni. Per
eseguire quel repertorio bisogna avvicinarsi con semplicità, ma anche con grande
attenzione e cura dei particolari».
Qual è il brano di Battisti che senti più vicino a te?
«Non ce n’è uno in particolare, ma se dovessi scegliere direi “Anima latina”. Uno dei suoi
brani più belli e difficili, come tutto l’album che appartiene ad un periodo in cui fu
influenzato dal suo viaggio in America Latina».
Oltre ad essere un ottimo interprete delle canzoni di Mogol e Battisti, sei anche autore.
Hai dei progetti futuri?
«Sicuramente. Con Mogol stiamo scrivendo dei brani per un album che presto vedrà la
luce. E’ un lavoro che stiamo seguendo molto nel quale parlo del mio quotidiano»
Hai raccontato di essere stato al CET e, ora, anche tu hai aperto una scuola di musica
a Fondi, la tua città natale.
«Ho deciso di aprire questa scuola per aiutare i ragazzi ad avvicinarsi al professionismo.
Questo non è un mondo facile e per affrontarlo devi avere i giusti requisiti. Tra questi una
buona cultura musicale».
Quest’anno il Festival d’Autunno ha voluto dedicare una edizione ai cantautori e alla
parola. Tu cosa pensi dell’attuale scena musicale italiana?
«La scelta del Festival d’Autunno è sicuramente interessante. Dare risalto alla musica dei
cantautori degli anni d’oro può essere una occasione per riavvicinare i giovani a una
qualità compositiva che negli ultimi tempi, fatta qualche eccezione, si è un po' perduta».
I biglietti per assistere allo spettacolo di Mogol e Gianmarco Carroccia potranno essere
acquistati nella segreteria sita su Corso Mazzini (di fronte alle Poste Centrali), nei punti
vendita Ticket One e online sul sito www.festivaldautunno.com e sul sito www.ticketone.it,
dove è possibile pagare anche con la carta del docente e con app18. Per eventuali
informazioni sui biglietti, sui concerti e gli eventi culturali è disponibile il sito del Festival,
le pagine Facebook e Instagram, l’app scaricabile per i cellulari Android e IOS. Per ulteriori
informazioni: [email protected] e telefono 331.830 1571.
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