Economia
Giampaolino-Visco: il duo si esprime sull'economia italiana
Roma, 9 DICEMBRE 2011- Indicizzazione pensioni, evasione fiscale messa al patibolo e intervento sulle baby pensioni. Questo è il primo passo rilevante discusso da Giampaolino (Presidente Corte dei Conti) e poi da Visco (attuale Governatore della Banca d’Italia) davanti alle Commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato. Sul discorso delle pensioni, il cui iter è chiaro (:bloccare le pensioni di quegli italiani che percepiscono in euro il doppio della pensione minima, ovvero più di 934 euro al mese) [MORE]non nasconde la sua pecca: fare cassa, ma non una correzione del sistema economico. Si tratta quindi di un intervento cash: salviamoci dall’indebitamento, ma sul dato strutturale ora non abbiamo tempo di pensarci.
Eppure se si aumentano le aliquote Iva, se le accise sui carburanti si porteranno alle stelle, come si può pensare che tutto il resto non stagni? Giampolino pensa solo che l’Italia viaggia alla velocità della luce verso un mondo fatto d’impulsi recessivi che prenderanno l’Europa intera.
D’accordo con l’emergenza, i due magnati della Finanza spalancano una verità: all’oggi alternative non ce n’erano ma per domani gli interventi devono strangolare ogni evasore fiscale esistente nello stivale. Inseguire i fantasmi è difficilissimo ma salverebbe gran parte del quasi disastro economico che l’Italia rischia di vivere. Non crede assolutamente Visco che con l’imposta straordinaria dell’ 1,5% sui capitali scudati (troppo poco) ci possa essere un alleggerimento che porti alla copertura pensioni e alla minore esigibilità di danaro dai redditi modesti. I Dirigenti pubblici poi, che rappresentano una stangata per la popolazione per gli oltre 250 mila euro di reddito dichiarato, debbono –specialmente per la corrente finiana del parlamento- trovare un tetto massimo moralmente (altresì economicamente) contenuto.
D’accordo ancora su ciò che il Meridione vede invece come l’aspetto satanico della manovra: l’uso della manovra per i trasferimenti oltre i 500 euro. Visco auspica un’ulteriore riduzione della soglia per l’utilizzo del contante ma, aggiunge, i costi per l’uso della moneta elettronina vanno abbattuti. Ora la “spirale negtiva” (così come l’hanno coralmente chiamata) provocherà il solo effetto di vedere una pressione fiscale dell’oltre il 45% con una contrazione dolorosa del Pil stesso. Non solo: "Le misure di bilancio contenute nel decreto hanno effetti restrittivi sul Pil stimabili in mezzo punto percentuale nel prossimo biennio".
Gli italiani si sacrificheranno ma la circolazione del denaro rischia di vedere una frenata mortale per l’impossibilità ad essere attori di mercato. Al tempo, tocca lo sblocco della situazione. A Monti, l’onere di far pagare a tutti coloro che sfuggono ai controlli.
Anna Ingravallo
Fonte foto mix da blog.panorama.it + www.cinquew.it. - a destra, Giampaolino e a sinistra Visco, fotografato di profilo.