Cronaca
Giallo di Benevento: bimba morta in piscina, violentata e poi annegata
SAN SALVATORE TELESINO - Prima la violenza, poi l'annegamento. Sono questi i riscontri emersi dall'esame autoptico eseguito ieri sul corpicino della piccola Maria Ungureanu, 9 anni, trovata morta lunedì riversa in una piscina del Beneventano.
[MORE]L'autopsia, eseguita nel pomeriggio di ieri e durata circa tre ore, spazza definitivamente via l'ipotesi di un incidente e fa calare una cappa di mistero sulla comunità di San Salvatore Telesino, dove è stato ritrovato il corpicino senza vita della bimba, unica figlia di una coppia di romeni da tempo residenti nel Sannio.
Al momento c'è solo una persona indagata per omicidio e violenza sessuale nei confronti di minori. Si tratta di un 21enne operaio di nazionalità romena, residente anche lui a San Salvatore Telesino, che ha ricevuto dal procuratore capo di Benevento Giovanni Conzo l'avviso di garanzia, un atto dovuto in questi casi.
Il giovane è indagato ma è stato rilasciato dopo ore di interrogatorio. La sua auto, una Volkswagen Polo di colore blu, e la sua casa sono attualmente sotto sequestro. I sigilli giudiziari sono stati apposti nella mattina di ieri dai carabinieri del comando provinciale di Benevento, per consentire agli esperti del Ris di compiere rilievi approfonditi.
L'autopsia, eseguita nell'ospedale "Rummo" di Benevento, ha chiarito che Maria ha subito prima la violenza sessuale e poi è stata gettata o forse essa stessa ha cercato scampo nella piscina. I medici legali Monica Fonzo e Claudio Buccelli hanno rilevato la presenza di liquido nei polmoni. La piccola non sapeva nuotare o forse non era cosciente quando si è trovata in acqua. Il giovane operaio romeno, che abita di fronte alla chiesa frequentata dalla ragazzina, è stato ascoltato a lungo lunedì fino a tarda notte e ha spiegato punto per punto tutti i suoi spostamenti nella serata di domenica scorsa fino alle prime ore di lunedi.
L'ipotesi dell'incidente non era stata ancora definitivamente scartata ma, secondo gli inquirenti, il particolare degli abiti ripiegati della bambina a bordo piscina e vicini alle scarpine lasciava poco spazio a questa ipotesi.
Poco verosimile anche che l'idea che la piccola si fosse avventurata da sola nell'agriturismo protetto da un alto cancello e dalla recinzione per fare il bagno in una sera di pioggia. Sono state le dichiarazioni di alcuni testimoni a portare i carabinieri a identificare il giovane operaio connazionale della piccola Maria.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la bambina era uscita di casa nel pomeriggio di domenica per andare in chiesa, dove erano in corso le celebrazioni in onore di Sant'Anselmo. Da lì era andata via intorno alle 19,45 perchè il corteo era stato annullato a causa del maltempo, ha incrociato l'operaio ed è salita sulla sua auto.
Da questo momento in poi esiste solo la versione fornita dall'indagato. Gli investigatori stanno cercando riscontri a ogni circostanza, a partire dal racconto sul giro in auto per raggiungere Telese Terme, dove il romeno era intenzionato ad andare prima di incontrare Maria. Il giovane ha riferito di non essere riuscito a raggiungere la cittadina termale perche' il tragitto era impegnato per una gara podistica. I due sarebbero quindi tornati esattamente al punto di partenza, nei pressi della parrocchia e lì si sarebbero divise le strade. Secono l'indagato, Maria si sarebbe unita a un gruppetto di ragazzine presenti nella piazza vicina mentre il giovane avrebbe proseguito per Castelvenere per andare a trovare il fratello, con il quale si sarebbe trattenuto fino a tarda sera per poi proseguire verso Massa di Faicchio e rincasare alle 2 del mattino di lunedì.
Intanto la comunità del piccolo centro sannita si sta stringendo intorno ai genitori di Maria. Il padre è un operaio edile, la madre badante. Maria frequentava le scuole del posto e in chiesa si adoperava come chierichetta.
Daniel Basili