Riflessioni sulla Sanità a Catanzaro "popolo bue"
Politica Calabria

Riflessioni sulla Sanità a Catanzaro "popolo bue"

venerdì 25 maggio, 2018

Natale Giaimo: Riflessioni sulla Sanità a Catanzaro
CATANZARO, 25 MAGGIO - In questi giorni nel leggere i giornali ci si può rendere conto della tracotanza e della presunzione di un ceto politico sempre più distante dai cittadini e sempre più proteso al raggiungimento di fini personali e clientelari, ritenendoci tutti alla stregua del “popolo bue” con cui sono abituati a spadroneggiare, a fare e disfare. [MORE]

Oggetto del contendere preminente ed attuale è diventato certamente la unificazione dei due presidi ospedalieri che hanno due tipologie di attività, simili ma molto differenti, con l’Azienda Ospedaliera “Pugliese–Ciaccio” che svolge attività assistenziale e cronica e il Policlinico Universitario “Mater Domini” che svolge attività assistenziale specifica e di ricerca universitaria. Allora se ne prevede l’unificazione ma, nel contempo e guarda caso, entrambi rimarranno ubicati al loro posto e guai a spostarli così da evitare di far perdere alcuni interessi “commerciali e gestionali” utili a mantenere qualche poltrona ed alcuni “biglietti di raccomandazione di pubblica utilità” per questo o quel politico, che ognuno di noi pensa di conoscere .. ma nessuno di noi nomina.

In sostanza occorre aspettare una proposta di legge regionale che recepisca gli accordi presi e modifichi o annulli l’attuale piano sanitario regionale attraverso una nuova legge regionale. Così potrà nascere questa nuova e mastodontica struttura assistenziale, alla faccia dei poteri demandati al Commissario della nostra sanità regionale, e così da affiancare ai debiti che oltre otto anni di commissariamento non sono stati capaci a ripianare, altri debiti per creare “la cosa”! Il tutto mentre l’attuale Giunta Regionale ed il suo Presidente si chiedono come possono legiferare in vigenza di una governance commissariale. I tutto ciò i catanzaresi si chiedono quale sia, aldilà delle mere enunciazioni, il ruolo e l’attività di Sindaco e Giunta, il che suscita altre domande, che nascono spontanee, e su cui domina quella più importante ossia: andremo a migliorare le attività assistenziali?

Noi Missini, ma pensiamo anche i Catanzaresi e tutti i Calabresi, ci auguriamo sinceramente che sia così, ma i dubbi ci sono e sono basati sulla disconoscenza dei politicanti che proiettano la loro ombra sulla sanità dei luoghi e degli Uomini che concretamente in essa operano. E per tutti possiamo citare la questione del necessario miglioramento dei servizi di Pronto Soccorso e del taglio sostanziale dei tempi di attesa in quel vero e proprio “girone infernale” che è diventata la sua sala d’attesa. Dubitiamo che lorsignori, nessuno dei quali è certamente mai stato utente del Pronto Soccorso, possa capire quello che passano, una volta là, i poveri utenti che malauguratamente ci finiscono e che hanno certamente capito che, prioritariamente e semplicemente, manca l’organizzazione e la gente in grado di gestire l’intero sistema. Il Pronto Soccorso del “Pugliese” nonostante abbia in organico professionisti preparati e persone che amano il loro lavoro ed hanno voglia di aiutare il paziente che, purtroppo, per colpa di qualche incompetente che disconosce etica professionale e preparazione scientifica od assistenziale, magari più volte segnalati dall’utenza vessata ma sempre più fermamente ancorati al loro posto; gente che ha necessità di mantenere il suo piccolo e inutile potere che gli dà la possibilità di svolgere l’attività politica e sindacale all’interno del presidio per favorire gli amici e gli amici degli amici.
Questo modo di fare costringe i veri professionisti a chiedere il trasferimento o l’allontanamento dal Pronto Soccorso, a salvaguardia di una etica professionale che per qualcuno ancora conta ed ha senso. E questo fa capire quanto recentemente rilevato dai media e cioè il perché è in atto una vera e propria fuga dal Pronto Soccorso. Un posto dove sempre più spesso tantissimi utenti si arrabbiano ed aggrediscono gli operatori; dove le segnalazioni che vengono inviate all’Ufficio relazioni con il pubblico si moltiplicano; dove l’utente che a svolto tutte le visite se ne va via senza neanche salutare. E qualcuno verifica se chi è assegnato al servizio Accoglienza e Triage, dopo aver assegnato il codice, ha mai poi verificato la reale situazione del suo operato con un medico?

Ci sarebbe da dire ancora molto, ma ci limitiamo solo a prenderci un impegno di vigilare e di segnalare le deficienze di questi signori e, con l’aiuto di tutti voi, speriamo di riuscire a dare quella spinta necessaria affinchè ci possa essere, in questo delicato settore del “Pugliese”, un reale e strutturale cambiamento.

Sempre a proposito della Sanità pubblica e per chiudere, almeno per ora, la discussione ci piacerebbe sapere dal governatore Oliverio o da qualcuno della sua giunta, dal sindaco Abramo o dai suoi consiglieri comunali, ma soprattutto dal commissario Scura - o da chiunque altro lo voglia fare - come mai la Calabria rimanga ancora tra le pochissime regioni italiane a non aver ancora recepito il DPCM del 12 gennaio 2017 che consentirebbe un notevole innalzamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, di rendere esenti le 67 tra malattie rare, croniche e invalidanti presenti nel DPCM visto che siamo coloro che pagano a più alto prezzo le prestazioni sanitarie pubbliche, nonché di far sì che si potrebbero drasticamente ridurre i cosiddetti “viaggi della speranza” cioè il fenomeno della migrazione sanitaria in altre Regioni od all’estero, anche questa foriera di notevoli esborsi economici, per le tasche dei calabresi in aggiunta al dramma della malattia.

notizia segnalata da: (La Segreteria Cittadina del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore)


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