Fantasticherie del cuore

Gettare le reti in un mare ostile!

La strada per un nuovo tempo di pace e di benessere collettivo non può non essere quella che porta a Cristo. È questo l’indirizzo perfetto se si vuole concretamente contribuire alla salvezza del mondo. I soli rimedi soggettivi sono sempre circoscritti e precari. Per renderli sicuri bisogna coltivare la presenza dello Spirito Santo dentro di noi, che il Signore dona a tutti i suoi chiamati o a quanti si of-frono a Lui. Non servono alchimie, né sedute particolari, ma solo il gusto stabile della preghiera e una fede guidata dall’ascolto della Parola nella Chiesa e dal discernimento di un proprio maestro spirituale. [MORE]

Ogni cosa cambierà, al di là delle lodi e degli applausi della gente che ci sta attorno. Solo nel legame perpetuo con lo spirito noi possiamo capire la natura del bene che stiamo sollecitando.
Senza questo rapporto soprannaturale che tutela e guida la nostra obbedienza al Padre, al di là della nostra funzione sociale e professionale, rischiamo di inseguire solo ombre e ritirare vuote la reti gettate nelle acque del nostro tempo. Così come successe a Pietro!

Tutto però cambia quando il discepolo scoraggiato ascolta la Parola di Gesù; obbedisce al suo co-mando e getta, assieme ai suoi compagni, ancora una volta le reti per la pesca. L’abbondanza dei pesci rischia di travolgere la barca e strappare le reti. “Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano”. Cosa è avvenuto? Il pescatore, con la sua veterana esperienza, non era forse lo stesso?

La differenza è nell’aver riconosciuto la potenza dell’obbedienza che sposta l’origine di ogni pensiero, da se se stessi a Cristo Signore. Oggi ogni ministero è gestito con pieno distacco dello Spirito Santo, in nome della nostra scienza e di qualsiasi altra perizia. Un comportamento che impedisce a Dio di operare attraverso noi stessi.

L’umanità rischia di essere snaturata, affidando alla sola volontà dell’uomo anche gli interventi nei campi più sensibili ed etici, dove il confine con la “perversione” diventa impercettibile, se si abbandona il dialogo con il nostro spirito. L’obbedienza alla Parola del Padre ci può salvare, guidare e perché no, farci stare meglio, molto di più di come pensiamo di essere. É questo il segreto per saper gettare le reti nel mare agitato della vita e poter fare sempre una pesca abbondante.

Egidio Chiarella
www.egidiochiarella.it

 

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