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Germania: ragazza all'ottavo mese di gravidanza uccisa dal suo fidanzato. 14 anni di carcere

 BERLINO, 23 FEBBRAIO 2016Eren Toben, ventenne berlinese, desiderava la libertà e di certo non aveva intenzione di diventare padre di quel bimbo che la sua fidanzata Maria Peiner, 19 anni, portava in grembo da ormai 8 mesi.[MORE]

Così, nel Gennaio 2015, aveva lucidamente ucciso Maria e il bimbo che sarebbe dovuto nascere appena un mese dopo. La dinamica del delitto ha visto Maria, convinta con l'inganno, salire sull'auto di Eren e del suo complice, Paul Daniel Muller, coetaneo e compagno di classe del ragazzo. La convinsero che volevano andare a comprare qualche vestitino per il bimbo in arrivo e la ragazza, che fino ad allora non aveva avuto motivo di dubitare dell'amore di Eren, non esitò nemmeno un attimo. Condotta in un bosco alla periferia di Berlino, Maria venne dapprima colpita con un pezzo di legno e poi accoltellata più volte con un coltello da pane. Infine, ancora viva e cosciente, venne cosparsa di combustibile e data alle fiamme. Il corpo carbonizzato e senza vita della ragazza venne ritrovato 24 ore dopo da un passante che chiamò immediatamente la polizia.

Eren e Paul furono subito presi in custodia e accusati dell'omicidio, dopo aver ritrovato il coltello con sopra le loro impronte a pochi metri di distanza dal cadavere. Piccolo errore di valutazione dei ragazzi che pensavano di aver messo in piedi il delitto perfetto, che adesso costerà loro una grande pena: 14 anni di carcere a testa. Durante il processo, il giudice Regina Alex ha detto: “Per lui l'omicidio era la soluzione che gli avrebbe garantito la libertà e una vita felice. Ha abusato dell'amore di Maria per farle un'imboscata. Mentre era avvolta dalle fiamme la ragazza era ancora cosciente. Per quanto riguarda il complice dell'omicidio, posso dire che ha agito solo con lo scopo di provare piacere nel distruggere la vita di un altro essere umano”.

 

Luna Isabella

(foto da mezzo-pieno.it)