Gentiloni: "Reddito di inclusione per due milioni di italiani"


ROMA, 14 APRILE – Il primo ministro Paolo Gentiloni ha oggi firmato con l’Alleanza contro la povertà, un’associazione che a lungo si è battuta per l’introduzione di un sostegno per le famiglie più povere, il Memorandum d’intesa sul Reddito di Inclusione.[MORE]
“Il reddito di inclusione” ha dichiarato il premier “ è un impegno per la dignità e la libertà dal bisogno”. Gentiloni ha poi proseguito, sottolineando che quello di oggi “è un primo risultato, ma è anche la prima volta che l’Italia si dota di uno strumento universale”.
Mancano ancora i decreti legislativi, necessari a dare attuazione alla legge di delega, e che verranno emanati entro la fine del mese.
La misura è volta a contrastare le conseguenze della crisi, che hanno portato ad un sensibile aumento delle persone che vivono al di sotto della soglia di povertà. Si stima infatti che siano oltre 1,5 milioni le famiglie in stato di indigenza.
Parole di grande apprezzamento sono arrivate anche da Giuliano Poletti, ministro del lavoro: “il reddito di inclusione non si limiterà a dare un sostegno economico alle famiglie, ma si prenderanno in carico questi nuclei con l’obiettivo dell’uscita da questa condizione guardando anche al lavoro”.
Il ministro ha poi ringraziato Letta ed il suo governo per aver creato il Sia, sostegno per l’inclusione attiva, che è stato il precursore in via sperimentale dell’attuale reddito di inclusione.
Lo strumento prevede un sostegno di circa 480 euro, destinato alle famiglie con un ISEE che non superi la soglia dei seimila euro e che rientrino in determinati parametri relativi al reddito effettivamente disponibile. Anche piccoli proprietari immobiliari, se privi di reddito, potranno beneficiarne.
Nonostante la grande rilevanza dell’introduzione di una simile misura, restano ancora dubbi sulla sua effettiva portata: a preoccupare, in particolar modo, è l’esiguità delle risorse, limitate a soli 2 miliardi di euro.
Paolo Fernandes
Foto: infooggi.it