Cronaca

Genova saluta Raimondo Ricci: l'ultimo eroe della Resistenza

GENOVA, 28 NOVEMBRE 2013 - La città di Genova ha salutato per l’ultima volta Raimondo Ricci, uomo simbolo dell’antifascismo.

Erano tantissime le persone presenti questa mattina, 28 Novembre, alla camera ardente per portare l’ultimo saluto all’uomo definito da molti l’ultimo eroe della Resistenza.
Partigiano, Raimondo Ricci divenne senatore nei primi anni ’60 portando in Parlamento i suoi principi e valori.
Sulla sua bara due fazzoletti: uno dell’Anpi indossato dalle persone del picchetto d’onore ed uno a righe bianche ed azzurre, come quello indossato dai deportati. Nella camera ardenti diverse le bandiere presenti in suo onore: la bandiera comunista, quella dei lavoratori, quella tricolore dei partigiani e quella dei deportati.

Tantissime le onorificenze del mondo della politica presenti per salutarle, tra cui Pippo Civati, il sindaco Doria, vicepresidente della Regione Montaldo, il commissario alla Provincia Fossati, i rappresentanti dei sindacati, l’ex sindaco Pericu, i capi del Pd regionale e il presidente di Palazzo Ducale Borzani.

Diverse le testimonianze a memoria dell’uomo Ricci, come quella di Piero Fossati che l’ha ricordato come un uomo straordinario. Il suo incontro risale ai primi anni ’60 quando Ricci era un senatore e lui muoveva i primi passi verso la Resistenza. Con lui anni dopo ha poi partecipato a varie commemorazione, che gli hanno permesso di conoscerlo meglio e di imparare tante cose nuove perché “ con un personaggio del genere riuscivi ad apprendere sempre cose nuove anche per chi” - ha sottolineato Fossati - “proviene da una famiglia con deportazioni dal nazifascismo”.

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Inoltre Fossati ha ricordato la sua immensa capacità di dialogo e variegata conoscenza e il rapporto d’amicizia costruito nel corso degli anni.
Anche il sindaco di Genova Marco Doria ha speso parole di profonda stima per Ricci, che ha avuto modo di incontrare e conoscere quando l’uomo risiedeva a capo dell’Istituto superiore della Resistenza. Di lui - ha detto Doria - “apprezzavo il suo impegno nel mantenere viva la memoria della resistenza e quel pensare ai linguaggi da utilizzare per raggiungere i giovani”.

Durante la cerimonia funebre Mino Ronzitti, Presidente dell’Istituto Ligure di Storia della Resistenza, ha ricordato l’uomo Ricci da partigiano, fino al suo periodo di deportazione per poi voltare pagina col suo impegno civile e politico.

Un uomo dalle mille sfaccettature, che durante la sua vita non ha mai cambiato bandiera. Il suo feretro dopo la cerimonia è stato trasportato ad Imperia.

Emanuele Ambrosio