Politica

Generazione Italia scrive critiche durissime al Governo, ma è uno scherzo, è Bossi del 1994

Generazione Italia, associazione vicina a Fini, scrive una durissima lettera a Berlusconi per sfiduciarlo:

"Presidente, Generazione Italia considera conclusa negativamente l’esperienza di questo Governo che, come fosse un suo feudo personale, ha presieduto". 

"I patti - si legge nella durissima lettera pubblicata sul sito di Generazione Italia - richiedevano l’immediata approvazione di una legge antitrust che eliminasse il monopolio di Mediaset e che favorisse il rinnovo strutturale della Rai restituendo ai media la loro libertà e democratica funzione per informare imparzialmente ed obiettivamente l’opinione pubblica".[MORE]

"I patti - continua il messaggio - richiedevano la netta separazione tra gli interessi personali dal Capo del Governo e la sua funzione di altissimo Pubblico Ufficiale. Lei in campagna elettorale ha promesso di risolvere il secolare problema meridionale, di garantire la pace sociale, di sostenere la piccola e media impresa, di eliminare la partitocrazia e lo Stato padrone; di fare dell’Italia un grande paese ad ispirazione liberal-democratica".

"Il suo Governo ha inteso la governabilità come fine a se stessa, il potere per il potere, la governabilità per la governabilità - proseguono i finiani - un Governo non intenzionato ai cambiamenti, un Governo dei conflitti con la magistratura e con il sindacato, un governo del controllo dell’informazione".

E ancora: "Nella nostra alleanza - scrive ancora Generazione Italia - c’è chi ci accusa addirittura di sovvertire lo Stato di diritto perchè chiediamo una verifica, falsificando la verità e dichiarando che questo Governo non sarebbe il frutto, come nel passato, di una contrattazione post elettorale, bensì, sarebbe la conseguenza di un patto preventivo stipulato davanti agli elettori".

"E quindi solo a Berlusconi - prosegue la dura requisitoria di generazione Italia - se è vera la premessa, competerebbe concedere la verifica e implicitamente mantenere o sciogliere le Camere. È una tesi che lede i poteri costituzionali del Presidente della Repubblica e lascia trasparire il ritorno nella politica di dogmi antiliberali. Onorevole Presidente, lo Stato non è lei. E dopo di lei non c’è il diluvio. Le chiedo con quali diritti Lei batta i pugni sul tavolo dichiarando la sua insostituibilità? Con quali diritti Lei pretenda di interpretare personalmente la Costituzione tuttora in atto? Onorevole Presidente, Lei non è l’uomo della provvidenza, tutt’altro".

"L’Italia è una Repubblica democratica, in cui il Parlamento elegge e fa cadere i Governi, valutando i meriti e i demeriti di chi presiede o fa parte del Governo - conclude il mesaggio - il tradimento è solo quello di chi, ad un Paese disperatamente alla ricerca di un patto costituente, contrappone voglia di potere e minacce di tumulti di piazza".

In serata Generazione Italia ammette: "Era il 21 dicembre 1994. Con le stesse parole che abbiamo riportato qualche ora fa in un articolo a firma Generazione Italia, Umberto Bossi annunciava la sua sfiducia a Silvio Berlusconi dopo pochissimi mesi dalla vittoria alle elezioni. Abbiamo utilizzato il discorso dell’allora onorevole Bossi anche per replicare alle accuse di tradimento che ci piovono addosso dal Pdl e dalla Lega Nord. Chi ha replicato al nostro 'scherzo' con parole al vetriolo, farebbe bene a pensare prima di ragliare".