Pubblica Istruzione

Gelmini, novità sull'anno scolastico 2010-2011

Il ministro Maria Stella Gelmini nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi ha presentato le novità sull'anno scolastico che sta per iniziare.

"Questo anno non si potranno superare 50 giorni di assenza, pena la bocciatura": lo ha sottolineato il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, presentando in una conferenza stampa a Palazzo Chigi le novità sull'anno scolastico 2010-2011.[MORE]

Non è vero che gli insegnanti di sostegno sono diminuiti nella scuola italiana. Lo ha assicurato il ministro Mariastella Gelmini. "Abbiamo incrementato gli insegnati di sostegno di 2.700 unità - ha detto il ministro - perché non devono mancare laddove ce n'é effettivo bisogno".

"Sono contraria all'abolizione dei test" per l'accesso alle facoltà a numero chiuso. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione aggiungendo che "ci sono margini di miglioramento, seppur limitati". Ricordando che un tavolo tecnico al ministero sta lavorando per rivedere i test, il ministro ha detto che "la soluzione non é comunque nel far pesare di più il voto della Maturità".

SOLIDARIETA' PRECARI MA NON SI STRUMENTALIZZI - Ai precari della scuola "va la massima solidarietà, anche in maniera completa". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Maria stella Gelmini, lanciando un appello alle forze politiche affinché "non si strumentalizzi il disagio". Il ministro, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha quindi ricordato i provvedimenti messi in atto dal Governo per fronteggiare il precariato ("un numero spaventoso ereditato dai precedenti governi"), a cominciare dal così detto decreto salva-precari.

"Sono disponibile al confronto, non alle polemiche". "Auspico un confronto nel merito di ciò che si può fare e non di ciò che si vorrebbe. Il governo non "é onnipotente, ma tutti i margini di intervento possibili li sta utilizzando. E se questo venisse detto con chiarezza le tensioni potrebbero affievolirsi nell'interesse di tutti e di un buon avvio dell'anno scolastico".

"Adesso non li incontro per il semplice motivo che stiamo perfezionando degli accordi": così il ministro dell'Istruzione ai cronisti che insistevano nel chiedere se avesse intenzione di incontrare gli insegnanti che da giorni stanno facendo lo sciopero della fame. "Protestano - ha spiegato - senza ancora essere stati esclusi. Una protesta legittima ma non motivata. Non si tratta di persone che sono state licenziate, presumono di non avere un posto di lavoro, ma il ministero non ha ancora completato le operazioni. Vedremo - ha aggiunto - quanti precari risponderanno positivamente agli accordi regionali, se poi preferiscono l'indennità di disoccupazione....". Il ministro ha comunque assicurato che una volta completate le operazioni continuerà a incontrare i precari, a sentire le loro ragioni, "ma non voglio essere coinvolta in una contrapposizione politica che - ha osservato - avrebbe un impatto negativo sull'avvio dell'anno scolastico".

(Ansa)