Cronaca

GDF scoperta truffa milionaria a Lamezia Terme, arrestato Luigi Maria Mazzei

Lamezia Terme (Catanzaro), 1 luglio 2011 - Aveva chiesto contributi europei e regionali per oltre 18 milioni, sette dei quali percepiti, l'imprenditore di Lamezia Terme, Luigi Maria Mazzei, residente a Roma, posto agli arresti domiciliari nell'ambito di una operazione portata a termine dalla guardia di finanza su una presunta truffa ed i cui particolari sono stati illustrati ieri mattina nel corso di una conferenza stampa. I contributi per i quali aveva chiesto l'erogazione riguardavano la realizzazione di un albergo e di due impianti fotovoltaici per altre due sue aziende, ma degli impianti non e' stata trovata traccia. [MORE]

Le indagini che hanno portato al suo arresto ed all'obbligo di dimora per un componete di una delle società psote sotto sequestro sono state condotte dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro e coordinata dalla Procura di Lamezia. Inchiesta che ha fatto emergere una truffa milionaria. I finanzieri hanno anche sequestrato tre aziende dell'imprenditore, il Temesa Hotel di Nocera Terinese, la Cofain Srl e la Iveco Srl, per un valore di 30 milioni di euro. Nell'incheista sono finite inoltre 13 persone che sono indagate in stato di liberta' con l'accusa, a vario titolo, di truffa, falso ideologico, emissione di fatture per operazioni inesistenti, malversazione e bancarotta fraudolenta, mentre tre societa' sono state segnalate per responsabilità dei propri amministratori.

Dalle indagini e' emerso che l'imprenditore, grazie ad una rete di relazioni con aziende in varie parti d'Italia, aveva realizzato un complesso sistema di frode. Per ottenere i finanziamenti veniva realizzata documentazione falsa con fatture per operazioni inesistenti, per dimostrare agli enti erogatori l'esistenza di costi di realizzazione delle opere finanziate. Inoltre e' emerso che l'apporto di capitali propri dell'imprenditore era solo fittizio dal momento che i fondi ottenuti venivano poi trasferiti sui conti personali per dimostrare una liquidita' economica. L'imprenditore, inoltre, si e' rivolto a due societa' olandesi, che secondo l'accusa esistevano solo sulla carta, allo scopo di esportare i capitali all'estero. Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno effettuato 15 verifiche fiscali accertando 11 milioni di costi indeducibili, due milioni di ricavi non dichiarati, altri due milioni di Iva dovuta e hanno scoperto 31 lavoratori in nero. I particolari dell'operazione sono stati illustrati dal procuratore della repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Vitello, dal comandante provinciale della Guardia di Finanza, generale Salvatore Tatta, dal comandante del nucleo della polizia tributaria, colonnello Fabio Zanziani e dal Colonnello, Giuseppe Furciniti.
L'aziende sequestrate risultano fallite gia da tempo come riportato dal sito vocedelreventino . L’ufficio fallimentare del Tribunale di Lamezia Terme, dopo aver depositato in cancelleria la sentenza n. 17/10 non più tardi di qualche settimana fa, ha provveduto, altresì, a nominare il dottor Alessandro Brancaccio giudice delegato per la procedura esecutiva e il commercialista Paolo Cosentino come curatore giudiziario. Alla ditta fallita ha ordinato di depositare i bilanci, le scritture contabili e fiscali obbligatorie, nonché l’elenco dei creditori.

«di specificare la somma richiesta in via privilegiata e in via chirografaria». ))Fallimento per la società lametina Cofain srl, già posta in regime di liquidazione dal luglio 2009 e specializzata nelle costruzioni chiavi in mano, come nel caso dell’albergo Temesa Hotel di Nocera Terinese. È stato il Tribunale di Lamezia Terme, alcune settimane fa, a dichiarare il fallimento della società lametina Cofain srl, capitale sociale versato 98.800 euro, ma con sede legale a Falerna, nella persona del liquidatore Francesco Mazzei di Sambiase. Si tratta di una grossa società del lametino che, secondo il decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo, vanta un credito di euro 11.545.121 per il 2006, di euro 10.586.632 per il 2007 e di euro 8.164.920 per il 2008.

L’ufficio fallimentare del Tribunale di Lamezia Terme, dopo aver depositato in cancelleria la sentenza n. 17/10 non più tardi di qualche settimana fa, ha provveduto, altresì, a nominare il dottor Alessandro Brancaccio giudice delegato per la procedura esecutiva e il commercialista Paolo Cosentino come curatore giudiziario. Alla ditta fallita ha ordinato di depositare i bilanci, le scritture contabili e fiscali obbligatorie, nonché l’elenco dei creditori.

Il curatore giudiziario Paolo Cosentino, da parte sua, dopo aver apposto «i sigilli su tutti i beni mobili che si trovino presso la sede principale dell’impresa in località Marevitano di Falerna, nonché su tutti gli altri beni, ovunque essi si trovino», ha inviato avviso ai creditori del fallimento della società Cofain srl, chiedendo «di specificare la somma richiesta in via privilegiata e in via chirografaria»