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Gazebo Penguins: un concerto "il più legna possibile!"

VITERBO, 20 OTTOBRE 2014 – Il Raudo Tour dei Gazebo Penguins fa tappa a Viterbo, di Venerdì 17, per la data numero 124. Siamo ormai agli sgoccioli di questa lunga tournèe per la promozione dell'ultimo disco dell'ormai-non-più-trio emiliano che da un anno a questa parte ha ingaggiato stabilmente un secondo chitarrista come quarto membro.

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Il gruppo post-hardcore nasce nel 2004 in quel di Correggio, provando in una stalla adibita a sala prove, l'Igloo, che successivamente negli anni diventerà lo studio di registrazione Igloo Audio Factory di proprietà del bassista Sollo (Andrea Sologni). Nel 2008 viene pubblicato un EP autoprodotto: Invasion! In seguito, ad un anno di distanza, esce il primo discoprodotto dalla Suiteside Records, The name is not the named. Nel 2011, con il passaggio alla To lose la track, pubblicano LEGNA il primo album con testi in italiano e che permette alla band di avere una certa visibilità sulla scena musicale underground italiana. Successivamente partecipano a due split: con I Cani per I Cani non sono i Pinguini non sono I Cani; con Verme e Do Nascimiento per Splittone Paura. Il 2013 è proprio l'anno di Raudo e dopo diversi mesi vede la luce un altro split: Santa Massenza questa volta insieme a Johnny Mox. Il Raudo Tour li consacra definitivamente al pubblico tanto che al MEI 2013 gli viene assegnato il premio come miglior band live.

La serata è stata organizzata da Mvm Concerti, Club Your Hands e Allimprovviso presso il Glitter Cafè di Viterbo. A scaldare per bene le prime persone accorse all'evento sono stati gli ELeMenti DiSturbo, gruppo locale di stampo funky con sonorità prossime all'attuale alternative rock italiano. I testi diretti ed ironici, l'efficacia degli arrangiamenti e la tenuta del palco, soprattutto del frontman che si ritrova spesso tra la folla, coinvolgono i presenti che rispondo subito con feedback positivi.
Dopo tre quarti d'ora giunge il momento più atteso della serata, senza nulla togliere a chi ha calcato precedentemente il palco: salgono sullo stage i Gazebo Penguins, imbracciano gli strumenti, inizia Il tram delle 6 e dopo pochi secondi parte automaticamente il pogo tra il pubblico sotto al palco. A grandi volumi, la scaletta procede con pezzi di RaudoDifetto, Mio nonno, Casa dei miei, Correggio – fino ad È finito il caffè quando il locale quasi esplode. Non sta fermo nessuno: Sollo e Joe in continuo movimento sullo stage mentre Capra, come al solito, sale su una sedia e poi salta giù continuamente. Il concerto procede "il più legna possibile" grazie alla "nuova" formazione a quattro ed ai vecchi pezzi quali Gennaio e Cinghiale per poi tornare ai più recenti Riposa in piedi, Piuttosto bene e Trasloco. I Gazebo Penguins riescono a portare il suono hardcore del disco quasi fedelmente sul palco con pesanti distorsioni ed i testi urlati in coro o alternati tra Capra e Sollo. La gente nelle prime file continua fino all'ultimo a cantare, urlare, saltare e pogare. Gli ultimi pezzi della serata sono i più sentiti e si perdono gli ultimi grammi di voce con Senza di te, Nevica e Ogni scelta è in perdita.
Alla fine del concerto l'acufene si fa subito sentire alle orecchie ma il divertimento è stato talmente tanto che ne fa valere la pena.

A seguire la fotogallery

 

 

Laratta Federico

 

 

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