Estero
Gaza, scontri: 60 morti. Turchia espelle ambasciatore di Israele
GERUSALEMME 16 MAGGIO - Tensione altissima tra Israele e Palestina. Ieri si sono registrati 61 morti e oltre 2400 feriti sul confine tra la striscia di Gaza e Israele, in Cisgiordania le manifestazioni per il giorno della Nakba, cioè catastrofe (è così che i Palestinesi definiscono l nascita dello stato di Israele avvenuta 70 anni fa) hanno provocato decine di feriti; inoltre nei Territori Palestinesi è stato proclamato lo sciopero generale. Motivo di protesta è anche la decisione da parte degli Stati Uniti di spostare la loro ambasciata a Gerusalemme. [MORE]
L'elevato numero di morti e feriti di questi giorni ha provocato alcune reazioni da parte di altri Stati. La Turchia, infatti, ha decretato l’espulsione dell’ambasciatore israeliano. Il Ministero degli Esteri israeliano ha convocato il console turco a Gerusalemme invitandolo a “ritornare in patria per un lasso di tempo per consultazioni". Anche il Belgio ha convocato a Bruxelles l’ambasciatore d’Israele.
Gli Stati Uniti hanno posto un veto alle richiesta all’Onu, da parte dei Palestinesi, di aprire un’indagine sulle uccisioni compiute in questi giorni dall’esercito israeliano. Israele ha dichiarato che dei palestinesi uccisi almeno 24 erano terroristi.
L'ambasciatrice palestinese, Ryad Mansour, presso le Nazioni Unite ha dichiarato: "Quanti palestinesi devono morire prima che facciate qualcosa? Questi bambini meritano di morire? Perché avviene questo massacro e il Consiglio di Sicurezza non fa nulla? Perché siamo l'eccezione?".
Secondo Nikolay Mladenov, coordinatore speciale dell’Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Israele "deve proteggere i suoi confini ma farlo in modo proporzionato. Mentre Hamas non deve usare le proteste per mettere bombe e compiere atti provocatori". Inoltre secondo Mlandenov "La comunita' internazionale deve intervenire e prevenire una guerra".
Fonte immagine: fai.informazione.it
Fabio Di Paolo