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GERUSALEMME, 29 GIUGNO 2015 – Intercettata nella notte l'imbarcazione svedese “Marianne”, decisa ad attraccare in mattinata a Gaza nel tentativo di violare il blocco navale. Truppe speciali della marina israeliana sono saliti a bordo “senza usare la forza” – stando a un comunicato dell'esercito israeliano; a bordo della Marianne vi erano circa venti persone, tra cui il deputato arabo-israeliano Basel Ghattas e l'ex presidente tunisino Moncef Marzoucky. Verranno tutti accompagnati nelle prossime 12-24 ore prima nel porto di Ashdod, poi all'aeroporto di Tel Aviv, per lasciare il paese.
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Nel momento il cui la Marianne è stata intercettata, i passeggeri hanno ricevuto una lettera di benvenuto dai militari israeliani e dal presidente Benjamin Netanyahu. La lettera inizia in questo modo: «Forse avete sbagliato strada, volevate andare in Siria dove il regime di Assad massacra da anni migliaia di suoi cittadini con la cooperazione del regime iraniano». Una ulteriore nota specifica che l'intervento dell'esercito israeliano “è avvenuto in acque internazionali, nel rispetto della legge internazionale e con l'avallo di un ufficio del Segretario Generale dell'ONU”, specificando che “Israele non applica alcun blocco economico a Gaza perché ogni giorno vi entrano 800 camion di merci”, e che i controlli marini sono necessari per evitare “traffici di armi verso i terroristi di Hamas come quelli scoperti nelle scorse settimane”.
La Marianne è una delle tre imbarcazioni di una flottiglia che aveva lo scopo di raggiungere le coste di Gaza in piena protesta contro il divieto israeliano; le altre due navi erano partite dalla Grecia nei giorni scorsi, ma sono state obbligate a rientrare vedendosi negata l'autorizzazione ad entrare in acque internazionali. Per quanto riguarda la nave svedese, poche ore prima del blocco, il deputato Ghattas, eletto nella lista dei partiti arabi, aveva scritto una lettera al governo di Tel Aviv parlando di “azione politica contro il blocco economico di Gaza, a cui mi oppongo”. Insieme a lui sulla Marianne erano presenti anche deputati europei, giornalisti e operatori di ong.
Foto: lastampa.it
Dino Buonaiuto