Cronaca
Garlasco, ex maresciallo che indagò condannato a 2 anni e mezzo di reclusione
GARLASCO, 23 SETTEMBRE - E’ accusato di falsa testimonianza l'ex maresciallo dei carabinieri di Garlasco Francesco Marchetto, oggi in pensione, condannato dal giudice di Pavia Daniela Garlaschelli a due anni e mezzo di reclusione nonché al pagamento dei danni - un risarcimento di 25 mila euro- ai familiari di Chiara Poggi: vittima di un omicidio prima, e di un processo controverso e pieno di incongruenze che si trascinano fino ad oggi poi.[MORE]
L’ex maresciallo, che nel 2007 aveva il comando della stazione dei carabinieri di Garlasco, probabilmente per non assumersi la responsabilità di non aver sequestrato la bicicletta da donna di Stasi, dichiarò di aver ricevuto direttamente la testimonianza oculare di una ragazza, che avrebbe descritto una bicicletta vista davanti alla villetta del delitto come non corrispondente a quella custodita nel garage del padre di Stasi.
Il perché della menzogna lo spiega il pm Roberto Valli: "Ne andava della sua credibilità, doveva salvare la faccia. Se avesse ammesso di non aver sequestrato quella bicicletta si sarebbe reso ridicolo". L'avvocato difensore Roberto Grittini ha però messo in evidenza una volontà di utilizzare Marchetto come capro espiatorio: "Il processo Stasi è stato un aborto, pieno di incongruenze e adesso si vogliono attribuire tutte a Marchetto. Si è cercato un capro espiatorio. Invece in questa indagine sono in tanti a dover fare il mea culpa".
La falsa testimonianza dell’ex maresciallo davanti al gup di Vigevano Stefano Vitelli, avrebbe influenzato l’esito del processo, che avrebbe dato via libera a Stasi per la doppia assoluzione, cancellata poi dalla cassazione, la quale stabilì l’inizio di un processo bis che ha portato lo scorso dicembre alla condanna di 16 anni di reclusione per l’uomo.
Maria Azzarello