Cronaca

Gallipoli non sembra più regina dell'estate

LECCE, 4 AGOSTO – La bella Gallipoli, nota per i suoi fastosi “party in spiaggia” e per i nutriti avvenimenti che si organizzavano durante il periodo estivo, sembra aver perso l’appeal di un tempo. Alcuni operatori turistici, lamentano un cospicuo calo di presenze e prenotazioni fino al 60% in comparazione all’estate scorsa. [MORE]

Fortunatamente non tutte le strutture turistiche biasimano il decremento. Gli alberghi prediletti in genere dalle famiglie, non sembrano essere particolarmente toccati dal fenomeno o al limite, lo avvertono in misura del tutto marginale.

La flessione, al momento sembra interessare solo le case vacanza o gli appartamenti locati attraverso i siti web che rappresentano la soluzione preferita dai giovani turisti, anche perchè più abbordabile sotto il profilo economico.

Nella “città bella” è estesa la convinzione che la scarsità di giovani turisti, sia piuttosto dovuta alla chiusura, su disposizione dell'autorità giudiziaria, di due tra i più gettonati luoghi del divertimento notturno, il “Parco Gondar” e la discoteca “Le Cave”.
Entrambe le strutture, i cui reclami per ottenere la riapertura non sono andati a buon fine, hanno tra l’altro dovuto cancellare tutte le manifestazioni estive che in potenza avrebbero dovuto attrarre migliaia di giovani.

Oltretutto, diverse spiagge note per gli “happy hour”, tra cui il "Samsara", lamentano di essere state danneggiate dalla chiusura di un tratto di litoranea sostituita da una “strada-parco pedonale”, peraltro ancora non completata e rimasta chiusa fino ad estate inoltrata. Secondo i gestori dei lidi, la sospensione temporanea dei lavori non ha, però, riportato la clientela abituale fatta soprattutto di giovani.

Il presidente del settore Turismo di Confindustria Lecce, Giuseppe Coppola, fa notare che: "La raccolta di rifiuti nel mese di luglio, che può essere un indicatore utile, è stata inferiore del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma Confindustria Lecce insiste da anni sul fatto che bisogna interrompere l'attività promozione e investire nell'accoglienza. Non si può immaginare di aumentare i flussi senza attrezzare il territorio. Non è il turista che sceglie il territorio ma è il territorio che sceglie il turista per ciò che offre. Un pò tutto il Salento sta accusando un momento di crisi. Non possiamo pensare di avere una crescita costante in eterno. Il turismo organizzato, quello delle aziende che investono in termini di sviluppo e qualità, la crisi non la sente. Diverso é per le strutture di bassa qualità. Nessuno é contrario al turismo giovanile, ma questo” - puntualizza Giuseppe Coppola - “non deve avere una ricaduta negativa in termini di fiscalità comunale, di decoro e di vivibilità".

Se l’allegoria della Gallipoli degli happy hour e delle spiagge invase dai giovani sembra aver imboccato una fase discendente saranno i dati complessivi della stagione a dirlo. Per il momento, non resta che ascoltare i mugugni dei gestori dei lidi, dopo gli anni d'oro durante i quali non sono mancate, comunque, le polemiche legate all'impatto delle folle giovanili, con oltre un milione di presenze stimate in tutta l'estate, su una città che d'inverno conta appena 21mila residenti.

Luigi Palumbo