Politica
Gaffe di Onida: "Saggi inutili"
ROMA, 4 APRILE 2013 – Valerio Onida è caduto nello scherzo ordito dalla trasmissione di Radio24 “La Zanzara”. Pensando di essere al telefono con Margherita Hack, Onida, incaricato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di far parte di una commissione di “saggi” per ricercare un’intesa sulle riforme istituzionali, ha espresso alcuni commenti riguardo alla commissione dei saggi. [MORE]
Sollecitato dalla finta Hack, l’ex presidente della Consulta ha infatti affermato l’inutilità della commissione di cui fa parte: «Ma guardi, sì, è probabilmente inutile... serve a coprire questo periodo di stallo, dovuto al fatto che dal Parlamento non è venuta fuori una soluzione mentre l'elezione del nuovo Presidente è tra quindici giorni... Allora il nuovo presidente potrà fare nuovi tentativi o al limite sciogliere le Camere, cosa che Napolitano non può fare. Dunque questo periodo di stallo è un po' coperto, diciamo così, da questo tentativo (ride)..questa cosa...sono d'accordo che non servirà nella sostanza...».
Alla domanda della presunta Hack sulla possibilità di modificare la legge elettorale, ha risposto: «Cercheremo di fare una proposta, quello sarebbe un bel risultato. Penso che andremo a votare ancora, presto o prestissimo. E' un parlamento bloccato, Grillo non ne vuol sapere, il Pdl vuole solo garantirsi di essere in campo, Berlusconi naturalmente spera sempre di avere qualche vantaggio o protezione, il Pd ha fatto questo tentativo di buttarsi con Grillo e non ce l'ha fatta. E c'è il blocco».
Inoltre ha aggiunto un commento negativo nei riguardi di Silvio Berlusconi: «E' anziano, speriamo si decida a godersi la sua vecchiaia, è un mio coetaneo. Potrebbe andare a godersi la sua vecchiaia e lasciare in pace gli italiani».
Dure le critiche da parte del Pdl che ha preteso le scuse e le dimissioni di Onida, il quale si è scusato per l’imbarazzo provocato al Presidente della Repubblica: «Esprimo il mio rammarico per l'imbarazzo che la pubblicazione può aver creato al presidente della Repubblica, e le mie scuse al presidente Berlusconi perché un mio giudizio privato, espresso in chiave ironica e autobiografica (ho detto che sono un suo coetaneo) diventando pubblico potrebbe averlo ingiustamente offeso».
(fonte: Repubblica.it)
Cristina Rendina