In giro per il mondo
GAC Sardegna Orientale: cronaca della visita in Cornovaglia
TORTOLI' , 23 GIUGNO 2015 -
Condividere esperienze differenti per migliorare e procedere uniti. GAC Sardegna Orientale e Cornwall and Isles of Scilly Fisheries Local Action Group (FLAG) hanno allacciato il primo contatto in terra inglese, in una due giorni serrata e ricca di spunti interessanti. L’escursione didattica si è consumata tra Newquay, St Ives, Newlyne (Penzance) e Hayle.
Al rientro a casa la delegazione italiana è apparsa molto entusiasta dell’accoglienza ricevuta, a contatto con meccanismi differenti e maree atlantiche di sette metri a cui i nostri operatori non sono abituati. Gli interlocutori della Cornovaglia potranno contare sul suo massimo apporto soprattutto per quanto riguarda il miglioramento della legislazione in materia di pescaturismo che rispetto a quella della Penisola è molto riduttiva se non addirittura quasi assente. Il Flag della Gran Bretagna si è inoltre manifestato favorevole a condividere il manuale di buone prassi, con un marchio europeo, raggruppante tutti gli imprenditori di pescaturismo e ittiturismo che seguiranno il disciplinare di qualità su cui Il Gac So sta lavorando con tanto impegno. I due Gruppi si ritroveranno in Sardegna a settembre: firmeranno un protocollo d’intesa per sviluppare l’azione in modo corale. Previsto l’arrivo di un rappresentante del Governo inglese che studierà a fondo la normativa italiana; ai pescatori inglesi piace molto la pratica del pescaturismo e ittiturismo in stile tricolore e si batteranno per esportarla anche a casa loro.
I PROTAGONISTI DELLA MISSIONE IN GRAN BRETAGNA
Quel lembo di terra nella parte sud occidentale dell’isola britannica più grande ha una superficie corrispondente ad un ottavo di quella sarda. Gli abitanti si aggirano attorno ai 500 mila. Come la Sardegna ha una forte vocazione turistica e la comitiva del Gac SO se ne è accorta appena sbarcata nell’aeroporto di Newquay. Con il presidente del Gac So Fabrizio Selenu, c’era il direttore Davide Cao, la presidente dell’Associazione Pescatour, nonché responsabile dell’azione di cooperazione Gianna Saba. Presenti gli operatori della pesca Simone Porcu, Ignazina Piscedda, Gemiliano Porcu del Pescaturismo Sampey di Villasimius e Maria Giovanna Cuccu dell’Ittiturismo di Feraxi.
LE ATTIVITÁ SVOLTE GIORNO PER GIORNO
15 giugno - Newquay – I sette viaggiatori sono stati accolti da Chris Ranford, uno degli animatori del Cornwall and Isles of Scilly Fisheries Local Action Group (FLAG). La comitiva si è poi affidata alle cure del biologo Nathan de Roazarieux, uno dei soci più attivi del Flag locale, che ha preso a cuore l’attività di Pescaturismo.
Newquay tanto ambita dagli amanti del surf, ha colpito per i suoi scenari naturalistici.
16 giugno - St Ives: nel pomeriggio la comitiva si trasferisce nella cittadina prettamente turistica, molto rinomata, con tanti alberghi, alloggi e seconde case. Vi sorge un porticciolo turistico. In passato vi si praticava la pesca delle sardine. Tracce di quella che fu l’attività principale della zona si possono ancora scorgere nei ruderi dell’antico villaggio pescatori.
SULLE ONDE DELL’ATLANTICO[MORE]
È qui che i padroni di casa organizzano l’uscita in barca. La marea ha un’escursione di sette metri e le attività marittime sono condizionate da questo spettacolare su e giù che ogni sei ore stravolge il paesaggio costiero. Il pescaturismo non è un’attività praticata, l’aspetto normativo è del tutto differente in quanto i turisti non possono stare a contatto ravvicinato con gli attrezzi da pesca per motivi di sicurezza. Perciò si usano due barche: una autorizzata per la pesca e l’altra idonea al traffico passeggeri. Gli escursionisti osservano da lontano l’attività di pesca: ad esempio come recuperare le nasse e selezionare il pescato. Non è previsto il pranzo a bordo, nessuna condivisione del pescato: in Italia si dà a questo momento un’importanza fondamentale per cui è diffusa anche un’esperienza tattile. Nell’imbarcazione che segue quella dei pescatori si può svolgere attività con la canna, tra l’altro fruttifera perché grazie ad esche molto attraenti e ad un mare particolarmente pescoso, si può tirare su qualcosa nel giro di pochi minuti. In Italia le imprese di pescaturismo organizzano delle giornate ad hoc da dedicare a questo aspetto della pesca..
Ma si è capito subito che il modello italiano è di gran lunga più adatto a chi vuole vivere direttamente a contatto con i pescatori questo tipo di esperienza.
ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE E ARTE CONTEMPORANEA
St Ives è città molto sensibile alle arti: sia quelle figurative, sia quelle musicali visto che la notte i locali accolgono spesso e volentieri band musicali che si esibiscono dal vivo. Con questo sistema, la città calamita visitatori provenienti soprattutto dal Nord dell’Inghilterra.
Il Gruppo sardo ha quindi visitato un eco museo tutto particolare ricavato dal recupero di un vecchio stabilimento di sardine sotto sale. La ristrutturazione è avvenuta utilizzando materiali recuperati da una vecchia miniera (condotte dell’acqua trasformate in pilastri). All’interno si possono rivivere le tappe fondamentali riguardanti la produzione del noto pesce osseo. Ma il tutto viene “contaminato” da installazioni artistiche sparse nell’area museale e che hanno valorizzato tutto il contesto. Unendo il mondo della pesca con quello dell’arte sono riusciti a far rivivere la tradizionale pesca delle sardine. L’edificio è stato recuperato dopo una dura lotta con gli speculatori edilizi che volevano trasformare quell’area in residenza alberghiera.
CERTE BARCHE FANNO IMPRESSIONE
17 giugno - Newlyne (Penzance): È il più grande porto da pesca dell’Inghilterra, ospita le imbarcazioni per la pesca d’altura. Sveglia di primissimo mattino per la visita al mercato del pesce assieme a Chris e Nathan. Poche specie presenti (merluzzi, suace, rombi, razze, astici e granchi) ma pescate in quantità elevate e di grande pezzatura. Il consumo di prodotto da parte degli inglesi è molto limitato: gran parte del pescato viene esportato. Quindi in patria va forte il mercato londinese per il semplice motivo che trattasi di città popolata da milioni di persone.
Il lavoro in mare è condizionato dal maltempo. Si utilizzano molto di più le nasse per pescare astici e granchi. Mentre le metodologie della piccola pesca, svolta prevalentemente sulla costa, sono praticamente le stesse di quelle “sarde”.
Incontrati anche diversi pescatori con i quali si sono affrontati temi inerenti il pescaturismo e le differenti tecniche di pesca.
ARRIVA IL MOMENTO DI PIANIFICARE IL FUTURO
Il resto della mattinata è dedicata alla presentazione delle principali attività del Flag della Cornovaglia, presso la sede del Seafood Cornwall Training Hub a Newlyn. E anche il GAC SO ha illustrato il proprio piano di sviluppo locale e in particolare, attraverso slides e numerose immagini, quello inerente il pescaturismo.
Gli inglesi hanno mostrato anche il lavoro svolto con le scuole e il materiale divulgativo prodotto. Tra i loro progetti anche un video dal titolo “Dalla rete al piatto - la storia della pesca” con protagonista un pupazzo - gabbiano che si rivolge ad un pubblico giovane (che hanno proiettato durante l’incontro).
Poi si è entrati nel vivo del progetto di cooperazione: scrivere delle linee guida per una normativa omogenea comune nell’Unione Europea. Il governo inglese non riesce a capire perché una barca da pesca dovrebbe portare a bordo i turisti. L’intento è di siglare un protocollo di intesa tra i due GAC per portare avanti questa attività di studio. Sul fronte legislativo il Gruppo sardo ha preso l’impegno di aiutarli, e di mostrare soprattutto ai loro rappresentanti governativi come funziona esattamente l’attività di pescaturismo in Italia. Il fine è di farne modificare l’impianto normativo inglese per venire incontro agli imprenditori ittici della Cornovaglia che vorrebbero cimentarsi in questa attività.
Nel pomeriggio approccio con una cooperativa di pescatori che vende all’asta il prodotto raccolto. Le contrattazioni si concludono in brevissimo tempo. Si pubblica la foto su Twitter e dopo un quarto d’ora l’accordo economico è già perfezionato.
Hayle: Piccola cittadina dotata di porto mercantile. Qui si è visitato un impianto di produzione di barche in vetroresina. Ascoltata poi la testimonianza di pescatori che fanno vendita diretta di astici ai ristoratori. Il Flag locale ha finanziato loro un piccolo laboratorio di trasformazione dove viene lavorato il pescato, utilizzando direttamente l’acqua del mare che viene incanalata verso lo stabilimento. In questo modo è assicurata la freschezza e la qualità del prodotto, venduto con un margine superiore che consente agli imprenditori di guadagnare qualcosina di più.
LE IMPRESSIONI DEL GAC SO
Fabrizio Selenu (Presidente GAC SO): “L'incontro con la delegazione inglese è stato fruttifero sotto tanti aspetti. Lo scambio di esperienze ci consentirà di importare pratiche che sono riproducibili sul nostro territorio soprattutto dal punto di vista turistico. Ai colleghi del Flag inglese, invece, la nostra collaborazione consentirà di creare una forte rete europea in grado di proporre una legislazione uniformata a livello comunitario che in Italia è già in vigore da parecchi anni, capace di attrarre nei nostri e nei loro territori nuove forme di turismo per le quali stiamo preparando dei ragazzi in una serie di attività di formazione.
A settembre alla presenza del Flag inglese ci saranno anche altri Flag italiani ed europei che inviteremo e approfittando della loro presenza faremo una grande azione di promozione del nostro territorio presentando loro i pacchetti turistici che sono in fase di ultimazione e l'agenzia che li promuoverà.
Il Flag prende velocità e si prepara a importare flussi turistici sulla costa orientale”.
Davide Cao (Direttore GAC SO): “L’esperienza è stata interessante, con la possibilità di sviluppare ancora meglio i rapporti. C’è stato uno scambio e un confronto con diverse realtà. Abbiamo constatato che il nostro modello può essere vincente: chiedono a gran voce che la nostra normativa venga impiantata anche da loro. La cooperazione andrà avanti perché abbiamo aperto dei canali importanti, e la loro visita in Sardegna, a settembre, rafforzerà queste premesse. Siamo rimasti colpiti positivamente sia dall’organizzazione, sia dalla bellezza dei luoghi visitati, ma anche dalle dimensioni della loro flotta. Per i nostri compagni di viaggio è stata un’esperienza arricchente perché si sono misurati con altre realtà, e questo li ha resi consci del fatto che a casa loro stiano facendo bene il loro lavoro assecondando un modello risultato vincente. Gli amici inglesi hanno plaudito all’idea di poter essere inseriti all’interno dell’Agenzia del pescaturismo e dell’ittiturismo. Speriamo di replicare questo tipo di parallelo anche con altri Flag. Attualmente siamo in contatto con realtà spagnole, francesi ma anche italiane”.
Gianna Saba (Presidente Associazione Pescatour): “Come organizzatrice e responsabile dell’azione di cooperazione sono felice di aver trovato come validi interlocutori i coordinatori del Cornwall and Isles of Scilly Fisheries Local Action Group. Con loro promuoveremo le buone prassi e le attività di pescaturismo come offerta turistica integrata. I pescatori della Cornovaglia abitano in un territorio con tante potenzialità, sviluppate soprattutto nell’interno. A mare devono concentrare meglio gli sforzi e noi possiamo dare loro una mano per incentivare questo aspetto grazie ad una esperienza decennale. L’avere già scritto un manuale di buone prassi, un disciplinare e un marchio di qualità ci agevola parecchio. Formuleremo queste proposte a livello europeo, servendoci però della rete dei GAC. L’Italia è la prima che ha legiferato in materia, già dal 1999. Quello adottato dalla nostra nazione è modello da cui trarre ispirazione e imparare. In attesa che il Governo inglese adotti la normativa del Pescaturismo, gli imprenditori della Cornovaglia potrebbero sviluppare a terra un particolare progetto con la creazione di ristorantini tipici che vadano oltre il consumo del rinomato chip and fish”.
Tutte le informazioni riguardanti il Gac Sardegna Orientale si possono leggere sul sito: http://www.flag-sardegnaorientale.it/