Cronaca

G8 di Genova, l'Italia patteggia a Strasburgo con le vittime della caserma di Bolzaneto

GENOVA, 6 APRILE - Il governo italiano ha riconosciuto le proprie responsabilità nei confronti di sei cittadini per quanto subito nella caserma di Bolzaneto il 21 e 22 luglio 2001, ai margini del G8 di Genova. Lo rende noto la Corte europea dei diritti umani in due decisioni in cui "prende atto della risoluzione amichevole tra le parti". [MORE]

L’Italia, dunque, si è riconosciuta colpevole nei confronti di sei dei 65 cittadini - tra italiani e stranieri - che avevano presentato ricorso: nei documenti si sostiene che lo Stato italiano ha violato il diritto a non essere sottoposti a maltrattamenti e tortura e si denuncia l’inefficacia dell’inchiesta penale sui fatti di Bolzaneto.

E propone di versare ai ricorrenti 45 mila euro ciascuno per i danni morali e materiali e per le spese di difesa. In cambio i ricorrenti "rinunciano a ogni altra rivendicazione nei confronti dell'Italia per i fatti all'origine del loro ricorso". Si tratta di Mauro Alfarano, Alessandra Battista, Marco Bistacchia, Anna De Florio, Gabriella Cinzia Grippaudo e Manuela Tangari.

Il governo, si legge nelle decisioni della Corte, afferma di aver "riconosciuto i casi di maltrattamenti simili a quelli subiti dagli interessati a Bolzaneto come anche l'assenza di leggi adeguate. E si impegna a adottare tutte le misure necessarie a garantire in futuro il rispetto di quanto stabilito dalla Convenzione europea dei diritti umani, compreso l'obbligo di condurre un'indagine efficace e l'esistenza di sanzioni penali per punire i maltrattamenti e gli atti di tortura". Inoltre, nell'accordo il governo si impegna anche "a predisporre corsi di formazione specifici sul rispetto dei diritti umani per gli appartenenti alle forze dell'ordine". 

 

Giuseppe Sanzi

(fonte immagine si24.it)