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G20, Letta: «Italia non più sorvegliata speciale»

MILANO, 05 SETTEMBRE 2013 - «Questo è il primo G20 senza che l'Italia sia il grande sorvegliato speciale, una fonte di grande soddisfazione», lo ha affermato il premier Letta, impegnato in queste ore nel G20 che si sta svolgendo San Pietroburgo. Letta non dissimula il «grande orgoglio per un fatto dovuto alle scelte fatte in questi anni e mesi: vorrei che tutti fossero consapevoli dei benefici che vengono dall'essere un Paese uscito dalla categoria dei Paesi sorvegliati speciali».

In merito al rischio di una crisi di governo, Letta ha sostenuto: «Ci sono talmente tanti obiettivi da raggiugere in 24 ore che farei il danno dell'Italia se mi deconcentrassi dagli obiettivi che mi sono dato. Penso sia importante per tutto il Paese che io mi concentri sugli obiettivi, sui bilaterali, sugli impegni che ci siamo presi. Voglio che in questo G20 l'Italia colga tutti gli effetti positivi di essere usciti dall'alveo dei sorvegliati speciali: è l'obiettivo che sto cercando di perseguire». [MORE]

Inoltre per il premier italiano: Il G20 di San Pietroburgo può passare alla storia come quello della fine della crisi, quello in cui non si parla solo di salvataggi ma di sviluppo, crescita e lavoro. Questo è un G20 con al centro il tema della crescita e del lavoro e non dell'austerità", aveva spiegato poco prima il presidente del Consiglio sottolineando che "la parola crescita prima era una bestemmia, oggi è il cuore del G20».

QUESTIONE SIRIA - «La riunione del G20 a San Pietroburgo rapprensenta l'ultima occasione perché sulla Siria si arrivi a una soluzione negoziata e politica». Questa è quanto ha sostenuto Letta – nel alla conferenza stampa, a margine del bilaterale con il presidente russo Vladimir Putin - corso rispetto alla preoccupanti tensioni che da giorni è al centro dell’attenzione geopolitica. Inoltre, il presidente del Consiglio, ricollegandosi alla lettera di papa Francesco ai leader del G20 ha affermato: «Bisogna che il presidente di turno, e tutti noi, prendiamo la lettera che il Papa ha inviato che dice cose importanti e che vanno prese sul serio». Al giornalista che gli ha domandato se, a causa di questa vicenda, si sono un po’ raffreddari i rapporti con gli Stati Uniti, il premier ha replicato: «Non c'è "nessuna freddezza con gli Usa. Con gli Stati Uniti, l'alleanza è strategica, è un'alleanza che rimane e rimarrà, ma abbiamo approcci diversi rispetto a questa vicenda». Letta, inoltre sottolinea che: «L'Italia tradizionalmente ha una posizione che rifugge gli unilateralismi e ricerca il multilateralismo Trovo che l'atteggiamente di Obama sia stato positivo e intelligente nel ricercare forme di discussione e di riflessione comune. È una vicenda e complicata e complessa. La cosa peggiore sarebbe che l'Europa arrivasse con ognuno che dice una cosa diversa e sto lavorando a far sì che l'Europa riesca ad esprimere una voce la più unitaria possibile. E noi su quella voce ci attesteremo perché è la strada da percorrere. Una strada in fieri, in divenire».

(Fonte: Ansa)

Rosy Merola