Cronaca

Furto alla "San Francesco d'Assisi

 Santeramo in Colle (BA)- Sembra che nella cittadina murgiana il furto al patrimonio pubblico sia diventato lo sport preferito. In appena 3 giorni, si sono registrate ben 3 rapine. Una media raccapricciante.[MORE]

Nella giornata di venerdì, ignoti a volto coperto hanno prima fatto il colpo presso l’ufficio ticket dell’ospedale e, nella stessa mattinata, hanno dato l’assalto all’ufficio postale. Su questi episodi criminali si è scatenata la bagarre politica, con Giovanni Riviello che accusa il sindaco di sottacere su notizie di tale importanza, e il sindaco Michele D’Ambrosio che accusa il suo avversario di diffondere allarmismo nella cittadinanza.
Citando Tito Livio, mentre a Palazzo si discuteva, Sagunto veniva espugnata. Portando questa frase alla realtà locale, mentre era in corso questo scambio di comunicati, inqualificabili soggetti si introducevano nella scuola elementare “San Francesco d’Assisi”, facente parte del Secondo Circolo didattico.
La tecnica d’intrusione è stata molto semplice. Gli autori del furto hanno scavalcato il muro di cinta che dà su via Rossini e si sono introdotti nell’edificio rompendo due finestre. La notte ha favorito l’azione dei ladri, che hanno agito indisturbati, sottraendo alla scuola alcuni computer, collegati alle lavagne multimediali.
Al di là del danno economico, non proprio trascurabile, colpisce il dato che i furti siano stati messi a segno contro istituzioni pubbliche, come l’ufficio postale, l’ospedale e la scuola, che con le proprie funzioni istituzionali rappresentano lo Stato sul territorio, con tutte le difficoltà del caso.
Santeramo aveva sì conosciuto episodi di vandalismo e atti criminosi come furti o rapine, ma l’escalation dell’ultimo periodo fa tremare i polsi. La cittadina murgiana, a detta di abitanti e non, è sempre stata considerata tranquilla e vivibile, per alcuni aspetti vero fiore all’occhiello della Provincia di Bari, quando le industrie Natuzzi erano fiorenti e attiravano capitali e lavoratori dall’estero.
Probabilmente la crisi del colosso del mobile imbottito si ripercuote anche sul tessuto sociale. Stando così le cose, per Santeramo si prospettano tempi bui.

 

Giovanni Dimita