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Fukushima, nel 2008 un rapporto metteva in guardia sul rischio tsunami

FUKUSHIMA, 29 NOVEMBRE 2011 - L'incidente che ha colpito l'impianto nucleare di Fukushima in seguito al terremoto/tsunami dello scorso marzo poteva essere evitato? Nessuno, ovviamente, può essere in grado di fornire una risposta adeguata a questa domanda. Tuttavia, nelle scorse ore è emersa una notizia che, pur non rispondendo alla domanda, fornisce comunque qualche spunto per riflettere sui parametri di sicurezza adottati in quell'impianto e su quanto è stato presumibilmente sottovalutato.[MORE]

Secondo quanto rivelato dall'agenzia giapponese Kyodo News, e ripreso da alcuni grandi quotidiani del mondo – lo spagnolo El País e il britannico The Guardian, solo per citarne due – nel 2008 alcuni specialisti della Tepco (l'azienda che gestisce l'impianto) avevano realizzato un rapporto all'interno del quale si chiedeva ai manager dell'azienda di prendere provvedimenti per incrementare la sicurezza dell'impianto di Fukushima in previsione di un possibile tsunami. In particolare, nel rapporto si evidenziava come l'impianto avrebbe potuto essere seriamente danneggiato nel caso in cui fosse stato colpito da onde alte 10,2 metri. La centrale, progettata nel 1971, era stata concepita per contenere onde alte fino a 5,7 metri. Durante lo tsunami dello scorso marzo, tuttavia, l'altezza delle onde è arrivata quasi a raggiungere i 15 metri, quindi è probabile che, se anche gli specialisti fossero stati ascoltati dai manager Tepco e fossero state prese misure di sicurezza volte a contenere onde di quel livello, non sarebbe stato comunque abbastanza. Tuttavia, sempre stando a quanto riportano le agenzie – e non risulta ancora una smentita ufficiale da parte della Tepco – i manager avevano ritenuto non realistiche le previsioni di quel rapporto. Purtroppo, le stime che gli specialisti fecero nel 2008 si sono rivelate non solo realistiche, ma anche insufficienti.

Contemporaneamente alla notizia – né confermata, né smentita da Tepco – dell'esistenza di questo rapporto, ne arriva un'altra, questa volta diffusa proprio dall'azienda. Il direttore dell'impianto di Fukushima, Masao Yoshida, nella giornata di lunedì ha lasciato il suo incarico ed è stato ricoverato in ospedale per una non precisata malattia. Yoshida, che in questi mesi è stato in prima linea nella gestione della crisi nucleare, si dimetterà ufficialmente giovedì prossimo, quando sarà sostituito da Takeshi Takahashi. Non si sa ancora nulla sulla tipologia di malattia che lo ha colpito e la stessa Tepco ha precisato di voler mantenere assoluto riserbo sulle sue condizioni. Lo stesso Yoshida ha deciso di non divulgare le motivazioni del suo ricovero, affermando di aver lasciato il suo incarico in seguito alle pressioni dei medici. Le notizie trapelate fino a questo momento tendono ad escludere connessioni tra il ricovero del direttore e la sua esposizione alle radiazioni (e lo stesso si era detto dei tre lavoratori che negli scorsi mesi hanno perso la vita, per i quali ancora non si è ufficialmente stabilito se la loro morte sia o meno da connettere all'esposizione alle radiazioni), anche se era stato lo stesso Yoshida, lo scorso 12 novembre, in occasione della prima visita di alcuni giornalisti alla centrale di Fukushima dopo l'incidente, a rivelare di aver avuto più volte paura per la propria vita durante gli ultimi mesi.

Serena Casu