Politica

Fuga dall'Idv, lasciano Donadi e Formisano: «Creeremo un nuovo soggetto politico»

ROMA, 8 NOVEMBRE - This is the end. Una canzone dei Doors, ma anche quello che sembra a tutti gli effetti il destino dell’Italia dei Valori. Dopo l’annuncio delle dimissioni di Fabio Evangelisti, da deputato e da segretario regionale della Toscana, arrivano a stretto giro di ruota quelle di Massimo Donadi, capogruppo alla Camera, e Nello Formisano, deputato e segretario della sezione campana del partito. I due lasciano l’Idv e tutte le cariche che ricoprivano nel partito e nel gruppo parlamentare.[MORE]

Ovviamente l’addio è solo al partito non alla politica: in una conferenza stampa alla Camera, i due hanno annunciato che daranno vita a una nuova formazione politica aperta al dialogo con tutto il centrosinistra moderato, non rivendicando né parte dei finanziamenti pubblici, né del patrimonio immobiliare del partito.
«Vogliamo lavorare ad un progetto che raccolga il testimone di 10 anni di impegno politico che rivendichiamo con orgoglio per i suoi valori superando, però, l'Idv. Da oggi lavoriamo alla costruzione di un nuovo soggetto politico che prende le mosse dalle centinaia di dirigenti dell'Idv che ci hanno contattato e ci hanno chiesto di andare fino in fondo» ha spiegato Donati. La creatura «sarà presentata entro la fine del mese con il suo simbolo e la sua squadra» e intreccerà rapporti con coloro che hanno già preso le distanze da Di Pietro, e in primo luogo il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, insieme al movimento Arancione.

I motivi dell’addio sono tutti da ricondurre al completo disaccordo con il leader del partito, Antonio Di Pietro. Donadi fa un completo elenco delle cose che lo hanno condotto ad abbandonare l’Idv: gli «Attacchi sconsiderati» al presidente della Repubblica, le «continue aggressioni» al Pd (fino a quel momento il principale alleato), la mancanza di un indirizzo politico, la gestione «verticistica e carismatica» del partito e la distruzione della possibile alleanza di Vasto, sostituita da continui «ondeggiamenti inaccettabili», nonché il drastico calo dei consensi in Sicilia.

L’ultimo schiaffo all’ex leader è stata l’intenzione di incontrare il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al quale i due fuoriusciti desiderano «sottolineare la loro stima nei suoi confronti per quello che ha fatto e sta facendo per il Paese»

foto: repubblica.it

Giovanni Gaeta