Frosinone, incendio M.Eco.ri.s. I cittadini sul piede di guerra
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ANAGNI (FR) 25 GIUGNO - Desta ancora preoccupazione l’incendio che si è verificato domenica nella zona industriale di Frosinone presso il deposito della ditta M.ECO.RI.S, azienda specializzata nello smaltimento e trattamento di rifiuti speciali ed industriali. La natura sconosciuta del materiale incendiato e l’impressionante colonna di fumo nero, tuttora visibile, che in pochi minuti ha coperto una vasta area della città di Frosinone, ha reso necessaria l’ordinanza del Sindaco di chiudere scuole, uffici pubblici e privati, nonché esercizi commerciali ed aziende, compresi nel raggio di 2 km dal rogo. Evacuato per precauzione anche il Tribunale di Frosinone con ordinanza di rinvio di chiusura e interruzione delle attività, emessa dal presidente dell’ordine dottor Massimo Lisi.
L’Arpa Lazio continua a monitorare la zona prelevando ed analizzando campioni a breve distanza dall’area interessata, per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA), PCB e diossine. Dalle prime valutazioni risultano livelli di Pm10 ben oltre tre volte il consentito.
La popolazione, costretta a chiudersi in casa o a indossare mascherine protettive, lamenta ancora oggi la presenza di fumo e odore acre che rende difficoltosa la respirazione provocando lacrimazione e arrossamenti agli occhi. Molti cittadini hanno abbandonato la propria casa per evitare esalazioni tossiche dovute alla probabile presenza di amianto tra i rifiuti incendiati, famiglie allarmate soprattutto per le conseguenze su bambini ed anziani.
Gli investigatori hanno avviato le opportune indagini per accertare la natura dell’incendio, non si esclude la pista del dolo.
La rabbia dei cittadini, costretti ancora una volta a subire le conseguenze di una mala gestione degli impianti che trattano rifiuti, si è tradotta nella volontà di costituirsi parte civile ed essere rappresentati dai propri legali nelle sedi opportune, sia per tutelare la propria salute, sia salvaguardare gli interessi economici a causa del mancato guadagno per la forzata chiusura degli esercizi commerciali.
Altri hanno manifestato il proprio dissenso attraverso un Flash Mob organizzato dal movimento della rete delle associazioni per la bonifica della Valle del Sacco e del basso Liri, avuto luogo nel pomeriggio di ieri sotto la Prefettura. Alla protesta hanno aderito le rappresentanze studentesche del capoluogo, di seguito alcuni commenti :«La rete degli studenti medi di Frosinone esprime massima solidarietà a tutti i ragazzi che vivono nella zona rossa, a seguito di questo avvenimento troviamo sia necessario fare chiarezza sull'accaduto, sul perché si è posizionato in impianto di rifiuti speciali in prossimità di una scuola (Liceo artistico Bracaglia) specialmente in un territorio (quello Ciociaro) circondato da catene montuose e quindi soggetto alla stagnazione dell'aria. Inoltre chiediamo chiarezza sulle scelte e sui motivi dell'incendio perché crediamo sia intollerabile che per il tornaconto di pochi si mini così tanto ai cittadini di una provincia già inquinatissima. Chiediamo investimenti per riqualificare l'ambiente della provincia, chiediamo più controlli ai centri di smaltimento e alle fabbriche e una bonifica dell'aria oltre a politiche serie per combattere l'inquinamento "civile" come un progetto comunale per ridurre a 0 entro 3 anni l'utilizzo di plastica non riciclabile. Occorre fare uno sforzo collettivo ma soprattutto istituzionale per salvare questa provincia dalla catastrofe ambientale».
Petriglia Tiziana
Foto Web