Estero
Frontex, quasi 1 milione di migranti dalla Libia. Gentiloni: "si tratta di impegnarci di più"
ROMA, 6 MARZO 2015- Dall'europea Frontex, il direttore lancia un allarme verso l'Italia e la possibile "invasione" da parte di migranti provenienti dalla Libia, ma il ministro Gentiloni placa gli annunci.[MORE]
LE DICHIARAZIONI DI GENTILONI E LEGGERI
"Non serve sollevare allarmi e allarmismi, si tratta di impegnarci di più" ha risposto il ministro degli Esteri Gentiloni all'allarme lanciato dal direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri. In una intervista rilasciata all'Agenzia Ansa, Leggeri ha dichiarato "nel 2015 dobbiamo essere preparti ad affrontare una situazione più difficile dello scorso anno" per poi spiegare "a seconda delle fonti ci viene segnalato che ci sono tra i 500 mila ed un milione di migranti pronti a partire dalla Libia". Quel che preoccupa Leggeri e gli Stati occidentali è l'ampio numero di persone, segnalate dalle fonti, che sarebbero state costrette a salire su mezzi di navigazione per raggiungere le coste italiche. Altro elemento che ha suscitato ovvie perplessità è il concetto di costrizione "abbiamo prove che i migranti sono stati forzati a salire sulle imbarcazioni con le armi" ha affermato Leggeri.
In merito alla possibilità di infiltrazioni terroristiche invece ha assicurato, il direttore esecutivo, che non ci sono attualmente prove suffraganti simili asserzioni "non ho niente per dire se fossero terroristi" ha ribadito. Permane la preoccupazione tra i Paesi e la certezza che il raggiungimento di massa delle coste italiane da parte dei migranti è un fenomeno al momento inevitabile. Per questo, sostiene Leggeri, è importante per l'adeguato funzionamento di Frontex l'ausilio di maggiori mezzi e persone, nonché il contributo di ciascuno Stato e ammette "Frontex è una parte. Da solo non è sufficiente ad affrontare questo enorme problema. Ad esempio, la collaborazione con i Paesi terzi è molto importante". In merito interviene anche Gentiloni che ribadisce la necessità di un maggiore impegno da parte dell'Italia e dell'Europa per poi chiedere a "Frontex maggiore collaborazione".
Ma il rischio, secondo Leggeri, permane, specialmente vicino le coste libiche, in particolare dopo la minaccia armata di trafficanti durante un salvataggio operato lungo i litorali indicati, minaccia su cui non comunica maggiori dettagli per via della sensibilità della notizia.
IL CONSENSO DEI 28 MINISTRI UE
Nel frattempo è giunta l'informazione riguardante il consenso unanime dei 28 ministri degli esteri europei incontratesi a Riga per discutere la questione Libia e sostenere l'intervento diplomatico di Bernardino Leon, inviato Onu. Le fonti comunicano inoltre che nei giorni seguenti verranno invitati rappresentanti politici e imprenditori libici a Bruxelles e che, se la possibilità di ricostituire un'autorità governativa riconosciuta, in Libia, dovesse andare in porto, i ministri Ue sarebbero concordi nell'affidare all'Unione Europea un "ruolo di primo piano" per coadiuvare le autorità africane "a garantire la sicurezza e a combattere l'Isis".
Fonte foto: ilmattino.it
Ilary Tiralongo