Cronaca
Frodi assicurative: lotta ai truffatori tarantini
TARANTO, 29 SETTEMBRE 2011 - Truffe originali in piena regola, esilaranti le situazioni passate inizialmente inosservate. Una signora di 85 anni in sella a una moto Suzuki 1000, mentre impennava «ha perso il controllo del mezzo» ed è finita «contro l'autoveicolo che la precedeva». Constatazione amichevole. L'intestataria della Suzuki aveva davvero 85 anni ma naturalmente era a casa sua, ignara di tutto. Tre feriti da pochi giorni di prognosi ciascuno: il solito colpo di frusta e senza ferite apparenti. Ma quei tre erano quei su una Smart che è famosa per essere una biposto.[MORE]
Queste le pratiche che la provincia di Taranto si è trovata a dover affrontare e per le quali ha dovuto render conto alle assicurazioni. L'assessore provinciale al bilancio Giampiero Mancarelli è convinto che una spiegazione c'è: «È che tutto questo è diventato una specie di ammortizzatore sociale. È assurdo, lo so. Ma è così. I truffatori delle assicurazioni oggi equivalgono ai contrabbandieri di sigarette di ieri. Anche quelli mantenevano famiglie intere con un reato che non creava allarme sociale...». Lo dice a ragion veduta, l'assessore. Perché si sta occupando lui della prossima apertura, a Taranto, di uno sportello antifrode.
Con l'incrocio dei dati e dei nomi, e con i controlli sui referti medici, stanno infatti venendo a galla una miriade di situazioni dubbie. Dai timbri di «sala gessi» senza il nome di un medico, ai moduli di pronto soccorso rubati, da persone che un giorno erano vittime di un qualche schianto (mai grave), un altro erano testimoni di un tamponamento, un altro ancora erano alla guida dell'auto che investiva qualcuno. Caso limite: una Lancia Y che vanta più di venti incidenti in due anni.
In tutto sono 194 inquisiti dal pm Salvatore Cosentino, tutti accusati di aver vissuto per anni truffando le compagnie di assicurazione. Fra loro anche avvocati, medici e operatori del settore assicurativo. Chiuse di recente anche altre due inchieste sullo stesso argomento: una del sostituto Mariano Buccoliero, 48 indagati, e l'altra della dottoressa Filomena Di Tursi, 79 inquisiti. Totale 321. I reati vanno dall'associazione a delinquere alla truffa, dalla falsità in scrittura privata al danneggiamento fraudolento di beni assicurati.
Caterina Gatti