Estero

Frattini: "Non escludo armi ai ribelli"

ROMA - 5 Aprile 2011- L'Italia riconosce il "Consiglio Nazionale di Transizione libico" come unico interlocutore legittimo della Libia per le relazioni bilaterali. Ed è proprio ad una delegazione di Bengasi che il ministro degli Esteri Franco Frattini, non esclude, anche se sarebbe una decisione avventata, la possibilità di armare i ribelli libici, ribadendo la posizione dell’Italia, a favore di chi si oppone alla dittatura del rais libico Gheddafi, che utilizza l’immigrazione illegale come un’arma.[MORE] Lo ha annunciato ieri il ministro al termine dell'incontro alla Farnesina con Ali al Isawi, responsabile della politica estera del Consiglio nazionale di Transizione, che comunque si aspetta da Roma un risposta concreta, dopo che Gheddafi, ha minacciato di tagliare l’acqua a Bengasi in caso dovessero continuare, i raid aerei. Il ministro italiano ha poi annunciato che verranno utilizzati voli italiani per trasportare i feriti dall'ospedale di Misurata e una nave ospedale.

Alla domanda circa l’importanza della visita a Roma, l’ambasciatore libico risponde: “ Siamo soddisfatti di questa visita, abbiamo capito la vicinanza del Governo italiano, abbiamo sentito la loro solidarietà. Rimpiazzare Gheddafi con uno dei suoi figli, non è per noi una soluzione accettabile.(…) Sono tutti coinvolti nelle uccisioni in corso in Libia, stanno conducendo le operazioni militari contro i libici. Questo non è accettabile, né dai libici né dal Consiglio (.…) La priorità è quella di proteggere i civili”.

Ancora molta perplessità però, mostrata da entrambe le parti sul ruolo che potrebbe avere in tutta questa vicenda, l’integralismo islamico riguardo al quale, Gheddafi, prima degli ultimi eventi, si è sempre considerato oppositore. Si potrebbe infatti trattare di un problema creato artificialmente dal Governo di tripoli, al fine di destabilizzare “emotivamente” il Mondo Occidentale.