Cultura e Spettacolo

Franco Sicari. Un maggio diverso

Un maggio diverso ma uguale a 68 altri Maggio . Solo gli anni sono diversi forse migliori o forse no.

Ma, in fondo, che senso ha stare a pensare! Il tempo è quasi tutto trascorso, moltissimo sprecato a correre ed a rincorrere chissà che!

La felicità che non esiste è stata sempre vicinissima e nessuno è riuscito a fermarla e farla sua!

La Felicità come una donna, sfuggente, evanescente, capricciosa, tua per un attimo e poi lontana mentre tu rimani solo a cercarla di nuovo.

Le emozioni scorrono e non sai più quali seguire e sperare di fare tue!

L’amore, la libertà che modellano le altre emozioni!

Se non c’è libertà non ci può essere amore della vita!

Ma se non c’è amore non ci puo essere libertà , che senso sarebbe, essere liberi senza amare! Poi il Tempo,inesorabile , lento e veloce , doloroso e felice che detta l’esistenza e le emozioni.

Stava facendo sera alla Stazione FS di Bianco, a quei tempi non c’era l’ora legale, una stortura della vita dell’uomo, creata per soddisfare la materia e nient’altro!

Il Capostazione Misitano fumava! Fumava e pensava guardando un punto indefinito ed indefinibile verso sud-est! La giornata sciroccosa ed umida nascondeva capo Bruzzano!

Fumava ,pensava ed era assorto chissà in quali pensieri come tante altre volte.

Tra poco sarebbe sceso dal locale Reggio Calabria-Roccella Jonica il Ciorla.

Tutta la sua vita sui treni! Forse il Ciorla è stato solo un illusione, un immagine messa li per caso o per ragione per dare un senso al treno ed alla stazione stessa.

Il Bar della stazione stava chiudendo! Lo Stefano metteva a posto i tavolini, anche per Lui un altro giorno stava passando. Un giorno di Maggio diverso ma sempre ugale.

Qualche auto transita sulla statale 106 a rompere il silenzi assoluto!

L’aria umida e densa nasconde gli odori delle ginestre gialle e dei fiori bianchi di arancio.

Lo scirocco”quagliato” agita il mare Jonio mentre il buio della sera annuncia la notte con una sottile nebbia che crea un alone giallo nei lampioni di cso della Vittoria.

La morte,attrice e forse primadonna dei racconti, vaga nei vicoli vicino casa di mia madre!

Il suo non è un dovere ma quasi una necessità tanto sa pure che il Peppe sta dormendo già da tane ore nella sua casetta popolare.

Prima di addormentarsi aveva ragionato molto sulla liberta dell’uomo e sul significato della sua vita. Per fortuna si era addormentato e la sua ultima immagine,prima di dormire era stata quella di Socrate che beveva la coppa di cicuta!

Franco Sicari