Cultura e Spettacolo
Franco Sicari: The Shadow line
E’ trascorso un gennaio mite che non ricordavo da molti anni con pochissimi giorni freddi e poca pioggia! Non è cambiato nulla , però, è solamente passato un altro mese sulla mia vita ed i ricordi si affievoliscono sempre di più. Mi è ripresa la voglia di scrivere ed è già una cosa buona per la mia noia “malinconica”, anche se, come diceva Il grande maestro Piero Chiara:”mi sono annoiato sempre con moderatezza!”
La casa, dove sono nato e vissuto gli anni più belli della mia vita , è distante 100 km più a sud ma mi sembrano tantissimi perché i miei genitori sono morti e sono morti pure le immagini del tempo e dello spazio.
La vita che avanza ed il tempo che è quasi tutto trascorso cancellano i ricordi che rimangono ancora attaccati alle mie mani che li trattengono con difficoltà.
Mi manca tanto di quello che è stato ma resisto ancora, ho voglia e mi invento qualcosa a cui aggrapparmi. Sento lo stormire degli alti cipressi del cimitero di Bianco perché si è alzato il vento e sento il tempo cambiare perché un brivido colpisce il mio corpo. Il freddo delle lapidi ed il Nulla della morte.
Tanti morti, di tutte le età, perché la morte, amorale ed oscena, non guarda in faccia nessuno. Salgo il viale in salita mentre il vento freddo muove gli alti cipressi. Ho paura e mi sento smarrito, in balia del nulla. Forse sto sognando o forse sono morto.Tante piccole luci si accendono e delle forme evanescenti sembrano danzare. Poi un urlo agghiacciante.
E’ lei, la Morte! Non è cambiata mai, un po’ invecchiata ma mi fa sempre paura anche se non può fare più paura al Peppe della Rosa che è già morto.
Il Peppe lo vedo dalla foto sulla tomba! è sempre lo stesso, un uomo forte, alto con un bel viso, un bell’uomo! Si frappone tra me e la morte e parla come quanda parlava ai platani del cso della Vittoria.
Incomincia il dialogo ed il Peppe cerca di sorprenderla e disorientarla mentre Lei si è travestita da bellissima signora! Dimmi affascinante Signora, cosa è la “linea d’ombra?” Mi allontano furtivamente e salgo il viale che porta alla cappelletta dei miei genitori. I loro volti mi rassicurano e mi avvio, nascondendomi , tra le tombe,verso la Golf.
Il vento si è fermato mentre imbocco la statale 106 tenendo sulla destra il mare Jonio. Passo davanti a casa di mia madre e vedo mio fratello Saverio che sta preparando le lenze per andare a pescare. Il merlo indiano è dentro la gabbia e articola dei suoni: ”Benito, vatindi a scola,dassimi futtiri”!
Vedo i miei cani Da caccia Bobby, Gemma,Zaccaria,Pelucca, morti da 50 anni.
Rivedo per un attimo il Peppe che con sottile sofismo cerca di spiegare alla morte cosa sia la “linea d’ombra “ perché solo un uomo reale puo comprendere cosa sia e non certo Lei, astratta, insignificante, amorale.
P.S.:
"La Linea D’Ombra" di Conrad l’ho letta tante volte per potere capire il significato! il significato era molto facile anche se io non ho voluto mai comprenderlo perché volevo rimanere fanciullo!
Franco Sicari