Societa'
Franco Sicari. Dal terrazzo di mia madre
L'aria è dolce, stasera, e sono affacciato sul terrazzo di mia madre che dà ad est, sul mare Jonio. La ringhiera di ferro si è quasi tutta sgretolata a causa della salsedine che impregna l'aria nelle giornate di scirocco e dal vento che porta vapori di acqua salata. La casa di mia madre si trova a 200 metri dal mare.
Il confine ovest è la statale 106 mentre il confine est sono i tre binari della stazione ferroviaria di Bianco. Verso nord la punta di Roccella Jonica e verso sud capo Bruzzano. Si vede tutto, stasera, perche l'aria è limpida e tiepida. Sul lungomare qualcuno passeggia e qualche barca si vede arrivare con una scia spumosa ,a poppa. Guardo in silenzio e fumo.
Fumo e penso, anche se non fumo più da una vita! E' bello guardare, solo guardare e basta. Guardo le campagne di Bianco che sono ancora tutte verdi mentre giunge un odore dolce di ginestra gialla.Aspiro questi profumi quasi masticandoli tanto sono densi e piacevoli. Non penso a niente! Guardo nel vuoto con gli occhi fissi e sereni. Guardo e fumo! La marlboro morbida si consuma rapidamente e mi sento felice come tante altre volte! Tra poco, al liceo classico Ivo Oliveti di Locri, usciranno i quadri. Chissà quante materie mi porterò a Settembre,quest'anno? Ma cosa può importare in questa serata tiepida e dolce di giugno?
I miei occhi stanno guardando,estasiati,tutto ciò che mi circonda. Il mare Jonio, l'aspromonte selvaggio, le campagne verdi di Bianco e le spiagge bianche. Il sole stà tramontando e resto ancora un poco per non perdermi il tramonto dietro i monti scuri che si accendono di mille colori. Meglio fumare un'altra marlboro perchè il tempo concessomi per i ricordi stà terminando.
Tra poco sentirò mia madre che mi chiamerà perchè è pronta la cena. E' quasi buio mentre scendo le scale. La casa di mia madre è ancora tiepida ed anche se non ho sentito la sua voce è sempre vicino a me, come sempre! Il tempo è quasi tutto trascorso e si è consumato un altro battito della mia vita. Ma anche stasera,che importa, è stato meraviglioso.
Franco Sicari