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Francia, Sarkozy nega le accuse: "Contro di me solo calunnie. Grazie a me la caduta di Gheddafi"

PARIGI, 22 MARZO - Nicolas Sarkozy è indagato ufficialmente dalla magistratura francese per il presunto finanziamento ricevuto per le presidenziali del 2007 dalla Libia di Gheddafi. Le Figaro riporta oggi i verbali dell’interrogatorio dell’ex presidente francese, incriminato per corruzione, che si è difeso negando fermamente le accuse: “Calunnie, solo calunnie”, ha detto ai magistrati Sarkozy, spiegando che all’accusa mancherebbero le prove materiali del presunto finanziamento libico. [MORE]

Oltre all’accusa di corruzione e di finanziamento illecito alla campagna elettorale, per l’ex capo di Stato sussiste anche l’accusa di aver occultato fondi pubblici. Intanto Sarkozy, rientrato ieri sera nella sua abitazione, è sottoposto a controllo giudiziario: una misura coercitiva simile alla libertà condizionata, che prevede restrizioni dei movimenti dello statista francese in attesa dell’eventuale processo.

Sarkozy, come detto, ha negato tutti gli addebiti che gli vengono contestati. Al centro dello scandalo, svelato dal sito Mediapart, ci sarebbero presunte bustarelle e bonifici sospetti per un totale di quasi 50 milioni di euro, che sarebbero arrivati da Tripoli per supportare la corsa all’Eliseo dell’allora leader della destra francese. Gli organi inquirenti avranno adesso a disposizione sei mesi per portare avanti le loro indagini e valutare se vi siano prove sufficienti per ottenere il rinvio a giudizio di Sarkozy.

Nel frattempo i finanziamenti sospetti sono stati confermati da personaggi legati all’ex regime dittatoriale libico e in particolare da Ziad Takieddine, faccendiere franco-libanese che avrebbe svolto il ruolo di mediatore nel finanziamento illecito di Tripoli. Sarkozy nega però categoricamente di aver mai incontrato Takieddine: “Come si può dire che ho favorito gli interessi della Libia? Sono stato io ad ottenere il mandato dell’Onu per colpire Gheddafi: senza il mio impegno politico, questo regime probabilmente sarebbe ancora presente”.

Claudio Canzone

Fonte foto: ilpost.it