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Francia: i fratelli Kouachi sepolti di nascosto in tombe anonime

PARIGI, 18 GENNAIO 2015 - I fratelli Kouachi, responsabili della strage compiuta alla redazione giornalistica di Charlie Hebdo, dove hanno trovato la morte 12 persone, sarebbero stati sepolti di nascosto in tombe anonime. Sempre uniti, sin dall'infanzia, i due fratelli uccisi dalle forze dell'ordine di Parigi, sono stati sepolti nella notte in due cimiteri differenti. 

Il comune di Gennevillier ha annunciato la sepoltura dei fratelli Kouachi

Tra l'altro, nessun cimitero voleva ospitare le loro spoglie. Tuttavia, è stata trovata una collocazione per i due, ma lontani l'uno dall'altro: Said Kouachi, 34 anni, il più grande dei due fratelli, è stato sepolto questa notte nel cimitero di Reims, a nord di Parigi. Una tomba spoglia e senza nome, non voluta. Il sindaco di Reims, Arnaud Robinet, ha chiaramente detto di essere contrariato da questa scelta "avevo detto di no ma lo stato mi ha richiamato ai miei doveri",e sottolinea che "non volevo che in città ci fosse una tomba che da un certo tipo di persone potesse poi essere identificata come quella di un martire". Ma Said viveva in quella città da ben due anni e quindi, secondo la Legge, aveva il diritto di essere seppellito li. Mentre l'altro fratello Cherif, è stato seppellito a Gennevilliers, nella banlieue di Parigi, nell'ala musulmana del cimitero, dove l'uomo risiedeva con la moglie da diverso tempo. Anche in questo caso, il sindaco della città parigina, Patrice Leclerc, ha dovuto "subire" questa scelta imposta dall'alto: "non ho scelta. Come tutti i sindaci preferirei evitare di seppellire un terrorista nel mio Comune, ma mi limito ad applicare la legge".

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Non si sà ancora nulla, invece, su Amedy Coulibaly, responsabile dell’assalto al supermercato kosher a Porte De Vincennes. Il cadavere del terrorista sarà probabilmente sepolto nella sua città di residenza, Fontenay-aux-Roses, alle porte della capitale, anche se il cimitero locale non sarebbe dotato di una sezione dedicata ai musulmani.

 

(foto:infophoto)

Filomena I. Gaudioso