Francia, Hollande: «Siamo in guerra contro il terrorismo, stato d'emergenza per altri tre mesi»

PARIGI, 18 NOVEMBRE 2015 - Nel corso della conferenza dei sindaci a Parigi, dopo il blitz della polizia a Saint-Denis, il presidente Hollande ha dichiarato: «Le azioni di oggi ci confermano che siamo in guerra. Siamo in guerra contro il terrorismo che ha deciso di dichiararci guerra», aggiungendo che è stato l'esercito islamico «a decidere di farci la guerra». «Daesch dispone di un esercito - ha proseguito- di risorse finanziarie, petrolifere, occupa un territorio, ha complicità in Europa, commette massacri laggiù e ha ucciso qui, vuole attaccare l'idea stessa della Francia. È il Paese nel suo insieme che è stato attaccato». [MORE]

«Ci vorrà ancora del tempo per arrivare alla conclusione di questa guerra che è iniziata molti anni fa, per questo bisogna armarsi di pazienza e di fermezza -ha aggiunto Hollande- Lo Stato di emergenza restringerà temporaneamente le nostre libertà, ma le misure d'emergenza serviranno per ristabilire le nostre libertà in futuro. Ho deciso di ristabilire i controlli alle frontiere nel rispetto dei trattati europei».

«Non cediamo alla tentazione di chiuderci in noi stessi - ha detto il presidente al termine del suo intervento- non cediamo alla paura, agli eccessi. I terroristi rubano vite innocenti e vogliono sospendere le nostre vite, lo dico chiaramente: la Francia resterà sempre la stessa, un Paese di libertà, movimento, cultura, Paese attivo e dinamico che non cede mai alla paura, la vita deve riprendere». Contro lo Stato Islamico «che semina il veleno della divisione la migliore risposta è la coesione sociale», ha proseguito, e «nessun atto xenofobo, anti musulmano e antisemita sarà tollerato. Noi dobbiamo essere implacabili contro ogni forma di odio»

Al termine dell'incontro l'assemblea dei sindaci ha intonato la Marseillaise, così come avevano fatto deputati e senatori a Versailles dopo il discorso al parlamento del capo dello stato.

[foto: tgcom24.mediaset.it]

Antonella Sica