Estero
Francia e Germania, è ora di "riaccendere la fiamma"
LUDWIGSBURG (GERMANIA), 23 SETTEMBRE 2012- A Ludwigsburg, il 22 settembre di cinquant'anni fa, Charles de Gaulle teneva il celebre discorso che sancì la riconciliazione franco-tedesca dopo la seconda guerra mondiale; e nella cittadina nel land del Baden-Württemberg, ieri, Angela Merkel e Francois Hollande si sono incontrati ancora, per celebrare la ricorrenza e parlare nuovamente del futuro dell'Europa.
Un'Europa in cui la solidità dei rapporti tra Francia e Germania è essenziale proprio come lo era mezzo secolo fa; la cancelliera tedesca, quindi, insiste nel ricordare l'enorme resposabilità che grava sulle spalle dei due Paesi che, scherza il presidente francese, devono impegnarsi a "riaccendere la fiamma", come una vecchia e affiatata coppia insieme da anni ma momentaneamente in crisi.[MORE]
Secondo Hollande, quella che il continente sta vivendo è una vera e propria crisi morale, che ha mostrato la vulnerabilità di tutti gli stati, nessuno escluso; ora è essenziale accrescere la competitività, regolare i mercati finanziari, e trovare una nuova governance per l'Unione. I presupposti per il successo ci sono tutti, continua il presidente, che ha concluso il suo discorso incoraggiando i giovani, in francese e in tedesco, a "portare avanti il sogno europeo".
A cominciare, proprio, da quella supervisione bancaria al centro dell'incontro di ieri, e che secondo Hollande andrebbe realizzata "al più presto", e non nei tempi dilatati che Angela Merkel ritiene necessari perchè il progetto possa essere portato avanti con la qualità necessaria; una piccola divergenza di idee, insomma, che la cancelliera precisa "non allontana le posizioni di Francia e Germania sull'unione bancaria".
Piovono promesse di riconciliazione, insomma, proprio nel giorno in cui l'ex cancelliere Helmut Schmidt, al margine del suo discorso alla consegna del premio "Pace di Westfalia" per l'impegno europeo, ha ricordato al suo popolo che mai la Germania dovrà essere causa del crollo o del decadimento del grande progetto Europa. Non bastano le parole, ma serviranno i fatti, e per essere proattivi nella gestione, collaborare con la Francia e con gli altri vicini sarà un passo essenziale e imprescindibile.
(immagine da:www.lexpress.fr)
Simona Peluso